"Ponte Reale"
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- Scritto da Gianfilippo Noceti
- Categoria: a ciassa do paize
Si legge e si sente spesso dire “Ponte Reale” riferito a quella costruzione fatta elevare dai Savoia. No, quello non è "Ponte Reale" e, all'epoca, quella strada si chiamava Via Umberto Primo o giù di lì!
Fortunatamente quel brutto orpello ottocentesco, "che le persone semplici han sempre chiamato appunto con quel nome che non è il suo", non c'è più e la strada oggi si chiama Via Antonio Gramsci, che fu una delle tante vittime del periodo!
Questa bella immagine ci restituisce una Genova novecentesca in "Bianco e Nero" di mare, navi all'ancora, carri, chiatte ed anche auto e ferrovia.
Marina e spiagge non ci sono più come il nostro vero Ponte Reale che oggi è individuabile solo per memoria storica, per i nomi delle vie nei pressi della Ripa e di Palazzo San Giorgio e da quella Fontana che noi chiamiamo Barchî e che da decenni è in Piazza Colombo dopo che per decenni, svolgendo il suo compito di erogatore d’acqua, ha abbellito il "Ponte Reale" - quello vero - dove nel XVI Secolo sbarcò la Regina di Varsavia in visita alla nostra Repubblica di Genova.
Quel "coso" - demolito negli anni settanta per far passare la Sopraelevata anch'essa brutta ma almeno utile a tutti e non solo al monarca - è frutto di quella "umbertintorinizzazione" della Genova Verticale Medievale e fu fatto costruire dalle loro monarchie per raggiungere il porto e la ferrovia "senza confondersi con gli altri Cittadini ".
In pochi conoscono la vera storia di quel passaggio/cavalcavia ed anche gli insegnanti che ce la insegnavano, la "storia", e che non erano di qui, che cosa volete che ne sapessero di quelle cose che quella scuola di pura impronta “cavourinasabauda” si è guardata bene dall'insegnar loro che magari, oltretutto, guardavano con occhi meravigliati quegli orpelli otto-novecenteschi che non avrebbero dovuto nemmeno essere lì, occorrendo vieppiù considerare che per costruirli furono abbattute affascinanti costruzioni parte della storia anche millenaria di Genova, cancellando con esse pezzi del Suo antico e superbo passato.
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