Paese che vai....

Erano anni che non tornavo a Frejus, una cittadina del sud della Francia, famosa per le sue vestigia romane e per le spiagge.
L'ho fatto qualche tempo fa e francamente l'ho trovata assai gradevole ed animata, con i reperti romani pienamente inseriti nella vita reale della città, il lungomare perfettamente allestito per ricevere diportisti e bagnanti. Certo qua e là sulle banchine, con i cartelli vendesi appesi a yacht imponenti, qualche segno che la crisi economica è passata anche sulla Costa Azzurra si nota, tuttavia l'impressione che il turista ne riceve è quella di un posto molto ben curato.

Però non sembrava essere molto d'accordo con me la signora della panetteria.
A suo dire il centro storico di Frejus sta uscendo solo adesso, con la nuova amministrazione comunale, da un lungo periodo di abbandono.
Fino a qualche tempo fa l'area monumentale era trascurata e gli spazi commerciali del centro città erano insicuri, occupati da gruppi di islamici che vi praticavano i loro riti religiosi e le loro manifestazioni pubbliche e private senza regolamentazione alcuna, con conseguente degrado dell'area ad un bazar rischioso, trasandato e sciatto, evitato dai turisti.

La signora mi ha spiegato che vicino a Frejus si trova un quartiere abitato in prevalenza da nordafricani con tutte le caratteristiche tristemente note delle banlieue. Abbandono scolastico, disoccupazione, fondamentalismo religioso, delinquenza diffusa. Sempre secondo il suo racconto, pare che questo quartiere fosse quasi uno spazio extraterritoriale di fronte al quale l'amministrazione comunale, forse per quieto vivere, faceva come il famoso testimone reticente: non c'ero e se c'ero dormivo.

Con il nuovo sindaco si direbbe che le cose siano di colpo cambiate.
Sembra che un giorno la polizia abbia circondato il quartiere e, per dirla con le parole della signora: “Scellé tous les trous, forcé les garages et les pièces fermé. Tous les véhicules sans documents on été confisqués et à present ont été detruits”.

Se fosse, è proprio vero il vecchio adagio: Paese che vai ....

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