ne lascìan adâxo adâxo e . . . non sàiâ stæto pe 'n caxo!

Valbrevenna Tessaie o Tassaie

. . . troppo bello per poterci vivere. Anche il Paradiso può fare un po’ di paura. . . Qualcuno suggerisce.
In effetti, visto da qui, bello è ancora bello anche se non è il solo ed anche se non si sa se era così bello, o forse anche sì ed insostituibile, per chi doveva viverci lassù.

Purtuttavia per essere belli lo sono veramente e dispiace però che pian piano se ne perderà  addirittura  il ricordo che si fa sempre più flebile e che con esso sparirà e per sempre, "l'Ombra del nostro Paesaggio”!
Qui, immortalato in un bella foto trovata in Internet, abbiamo questo antico ed abbandonato piccolo Borgo di Tessaie (. . . un amico di quei posti suggerisce Tassaie) che rimane nell’alto della Val Brevenna. Ma ce ne sono decine di quei luoghi che un tempo erano utili un po’ a tutto e a tutti ma dei quali oggi non restano che macerie abbandonate, che come l'olio portano a galla l’ingombro della memoria perché come già ci diceva Giorgio Caproni. . . 


. . . " Sono partiti tutti.
Hanno spento la luce,
chiuso la porta, e tutti
(tutti) se ne sono andati
uno dopo l’altro.
Soli,
sono rimasti gli alberi,
e il ponte, l’acqua
che canta ancora. . . "
E vén da ciànze! E da parte mia
Scì . . . Vèn da ciànze, no l'é vêa?
Scì, scì, e sta cösa a fà pròpio càzze o cheu
A te fà vegnî 'n ménte
Liâtre,
Quélle cæ da génte
de quélli pàixi. . .
Che ciàn cianìn e adâxo adâxo
Ne lascìan
E non sàiâ stæto
pe 'n caxo

Gianfilippo Noceti

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