Gli italiani sì che sono furbi !
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- Scritto da Pierluigi Patri
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Invece Francesi, Svizzeri, Pontifici, Liechtensteiner (non so se scritto così sia corretto, ad ogni buon conto intendo i cittadini del Liechtenstein) sono scemi.
Almeno è questa l’idea che mi sono fatto leggendo i servizi pubblicati online da Il Fatto Quotidiano e da La Repubblica circa la relazione annuale illustrata dal Dr. Boeri Michele Tito, presidente dell’INPS, al Parlamento italiano.
Tra le altre cose il bocconiano -bocconiano come Monti Mario- “ … ha insistito in particolare sui 38 miliardi che la chiusura delle frontiere agli immigrati potrebbe costare all’Italia.”
Sono “Cifre che emergono da una simulazione fino al 2040, dalla quale emerge che avremmo 73 miliardi in meno di entrate contributive e 35 miliardi in meno di prestazioni sociali destinate ai cittadini extracomunitari “ cioè l’equivalente di “una manovrina in più da fare ogni anno per tenere i conti sotto controllo“.
Orbene se le cose stanno così, e come si potrebbe dubitarne dato il suo cursus studiorum, mi domando il motivo di tanta miopia del governo francese che ha dichiarato di voler respingere le navi cariche di migratori eventualmente respinte dai porti della penisola italiana : forse i Francesi non si rendono conto a quanto rinunciano.
E gli Svizzeri ? Va bene che la Confederazione è un forziere ma 38 miliardi non sono noccioline.
Anche i Pontifici potrebbero raggranellare un po’ di soldi, di certo molto meno di 38 miliardi perché lo Stato del Vaticano è piccolo e di ospiti ce ne starebbero pochini. Comunque l’utilizzo della risorsa migratoria -seppure numericamente limitata- sarebbe meglio del niente.
Stesso ragionamento per il Liechtenstein; anche quello è uno Stato territorialmente piccolo ma un po’ di soldi fanno sempre comodo.
Allora mi domando perché siano così stolti da rinunciare alla ricchezza di cui ha parlato il presidente dell’INPS : basterebbe loro tendere la mano.
Però, constato il loro atteggiamento, comincia a venirmi un sospetto.
Sarà mica che le cose non stanno come ci ha raccontato il Dr. Boeri Michele Tito ?
Intanto a Tallin hanno deciso "No ad apertura altri porti Ue".
Commenti recenti
Visualizza altri commentiLa Maggioranza sono gli Altri
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- Scritto da Luiggi Pariggi
- Categoria: politica
Il 25 giugno ci sarà il verdetto definitivo. Lì sapremo chi avrà vinto il ballottaggio per la carica di
Sindaco di Genova.
Una cosa però è certa fin da adesso: la Maggioranza sono gli Altri. Quelli che si sono astenuti dall'andare al voto al primo turno.
Difatti a Genova si è registrato il dato massimo nazionale di astensione, con il 50,87%. In nessuna altra parte d'Italia si è raggiunto un livello simile. Da qui il principio fondamentale: a Genova, la Maggioranza sono gli Altri.
A questo punto a poco valgono le argomentazioni di coloro i quali considerano gli astenuti come perdenti o passivamente accettanti il verdetto delle elezioni. In un sistema a tradizione universalistica come quello italiano, cioè dove il voto è tanto più valido quanto più è partecipato, gli astenuti possono essere considerati come perdenti solo quando sono una residua minoranza. Al massimo quando sono una minoranza assai relativa. Non di certo quando sono la maggioranza assoluta.
Del resto è lo stesso sistema elettorale che stabilisce il “quorum” nel 50% più 1 degli elettori.
Naturalmente essendo in Italia, paese dai mille risvolti e dalle mille interpretazioni, questo principio del
“quorum” è ritenuto applicabile solo per le elezioni nei Comuni aventi una sola lista di candidati. Dove il
quorum è addirittura doppio. Oltre a vedere la partecipazione di oltre il 50% dei votanti, l'aspirante sindaco deve prendere più del 50% dei voti.
Paradossalmente un candidato di lista unica che facesse il pieno di quel 50% di elettori recatosi ai seggi, non sarebbe eletto. Lo sarebbe invece quel sindaco che prendesse il 5% dei voti calcolato sulla esigua minoranza degli aventi diritto al voto, purché in presenza di più liste.*
Di per sé un ben strano principio democratico, perché subordina l'esercizio del diritto di voto e di scelta politica dei cittadini alla effettiva capacità dei partiti di rappresentarli. I quali partiti invece, naturalmente nell'interesse esclusivo del cittadino, molto democraticamente fanno il pienone dei posti disponibili nelle assemblee anche quando il loro consenso complessivo è minoritario rispetto al totale degli elettori.
In tale curioso contrasto sarebbe davvero il caso che il sistema politico-partitico avesse la cortesia di adeguare la norma sulla rappresentanza assembleare al principio universalistico al quale sovente dice di richiamarsi.
È eletto Sindaco il candidato vincente secondo le modalità previste da ogni singolo caso ma il Consiglio comunale assegna percentualmente tanti seggi quanti sono i votanti.
Metà votanti, metà consiglieri comunali.
E se, come a Genova, i votanti sono meno della metà?
Il Sindaco è politicamente delegittimato.
Comunque, a salvarlo, non basta un elenco di concorrenti sconfitti più di lui.
Del resto una Giunta come potrebbe varare iniziative sociali-economiche-fiscali se rappresenta la minoranza della popolazione mentre la Maggioranza sono gli Altri?
Dice: e allora?
Allora niente. In un paese come l'Italia dove la democrazia è un argomento dalla mille declinazioni,
naturalmente tutte a favore del soggetto in quel momento sottoscrittore, anche la discussione sul tema
della democrazia partecipata resterà in soffitta.
Per adesso. Perché a questo punto le possibilità sono tre.
O si va avanti ugualmente, anche in presenza di successivi cali della partecipazione elettorale.
O si cerca di migliorare l'offerta politica adeguandola alle necessità reali della maggioranza dei cittadini.
Diversamente? Diversamente, gli astenuti, non trovando un partito di loro corrispondenza fra quelli attualmente in attività, decideranno di farsene un altro.
* Il tema è assai discusso fra i giuristi, fino ad ora prevalendo l'ipotesi di ritenere valide le consultazioni in assenza di
quorum purché con la presenza salvifica di più liste. Ciò onde evitare il rischio di non far svolgere più alcuna consultazione
stante la grande astensione ormai prossima ovunque al 50%.
Governo di irresponsabili ?
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- Scritto da Eugenio Ceroni
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In relazione a molti commenti circa il bail in e trucchi similari sorgono alcuni dubbi:
-Come fa il Governo italiano a recepire le nuove direttive europee in netto contrasto con l’Art.47 della Costituzione, tanto decantata in molte occasioni e dimenticata in altre?
L'articolo recita testualmente:
“La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito.
Favorisce l’accesso del risparmio popolare alla proprietà dell’abitazione,alla proprietà diretta coltivatrice e al diretto ed indiretto investimento azionario nei grandi complessi produttivi del Paese.”
-Come mai, a parte alcune critiche ben esposte da pochi addetti ai lavori, c’è silenzio assoluto da parte dei cosiddetti costituzionalisti che razzolano nella greppia governativa e per continuare ad avere consulenze ben remunerate ben si guardano di discutere pubblicamente in modo che la gente sia informata e possa fare le proprie riflessioni?
Da notare inoltre che anche se qualcuno ha definito la nostra Costituzione la più bella del mondo,come se si trattasse di un concorso di bellezza, nessuno si è accorto che in alcuni punti favorisce in modo esagerato i privilegi di alcuni pochi a scapito di tanti altri rendendo prigionieri i vari governi che non potranno effettuare riforme radicali (per esempio la riduzione delle pensioni d’oro e burocrazia), ammesso che vogliano farle.
Ovviamente le riflessioni vanno estese anche alla casa, sempre più tassata, eludendo le necessità primarie di molti italiani. La scadente classe politica attuale e precedente non ha mai riflettuto un attimo che il concetto di casa è strettamente collegato alla vita quotidiana di ogni cittadino ed alla famiglia.
E potremmo andare avanti ancora ma lasciamo le riflessioni ai lettori.
Referendum costituzionale italiano
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- Scritto da Pettirosso col Cappuccio
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Mi ero deciso di non andare a votare convinto che il funzionamento della repubblica italiana non cambierà che vinca il sì oppure il no.
Oltre a questa considerazione mi sono ritrovato più volte a pensare di votare no vedendo ed ascoltando i sostenitori del sì e, di converso, provare un gran desiderio di votare sì vedendo ed ascoltando i sostenitori del no. Ragion per cui mi ero ulteriormente persuaso di starmene a casa: le dispute italiane sono perfettamente sterili.
Ho cambiato idea oggi leggendo un articolo : “ … Blackrock teme il No al Referendum Costituzionale italiano.”.
È segno evidente che la questione non è solamente italiana ma tassello di un puzzle finanziario mondiale i cui architetti dirigono come marionette coloro che sono fuori dal loro giro.
Blackrock ha grandissimi interessi economici nella penisola italiana e si può immaginare perchè la vittoria del no complicherebbe i suoi piani egemonici tanto più che è " ... il più grande fondo del mondo ..." il cui Presidente è Robert Kapito ed Amministratore Delegato Larry Fink .
Anche “ … JpMorgan [è] dietro alla riforma …” e questo la dice lunga considerato che le banche di affari, se non sbaglio, sono state le responsabili della bolla finanziaria che ha generato la crisi economica ormai in corso da molti anni.
A questo punto poichè i sostenitori sovranazionali del sì appartengono al gruppo di coloro che decidono le sorti del mondo e per favorire un mercato unico, a loro congeniale, vogliono creare le condizioni per realizzare un consumatore omogeneo ed appiattito non mi resta che votare : NO.
La biologia insegna che la diversità consente di superare situazioni avverse permettendo la sopravvivenza.
Per questo a noi, "fuorilegge" della foresta di Sherwood, piace un modo fatto di tante genti con culture diverse e ben radicate.
Haute couture
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- Scritto da Apolide Circoscritto
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Che ognuno tiri l’acqua al suo mulino ci può stare ma un minimo di coerenza sarebbe gradito.
C’è poco da fare: l’haute couture va bene se il sarto sono io e chi non si allinea è antidemocratico.
Il Fatto Quotidiano.it ha pubblicato un articolo sul Club Bilderberg che ho trovato curioso.
Diego Fusaro, filosofo, cita con spirito di condanna una dichiarazione fatta durante una riunione di quel club da David Rockefeller nel giugno del 1991 secondo cui “… una sovranità sovranazionale esercitata da una èlite intellettuale e da banchieri mondiali è senza dubbio da preferirsi senza esitazioni alla tradizionale autodeterminazione delle nazioni.”.
Il filosofo ci informa anche che “… L’obiettivo ultimo consiste nell’instaurazione di un governo unico mondiale con un solo mercato planetario, ove non sopravvivano identità e culture plurali, l’umanità sia dissolta in atomi di consumo privi di radici e di progettualità, nella forma di un’immensa plebe precarizzata e asservita.”.
Trovo veramente curioso che l’autore -verosimilmente di sinistra visto la testata su cui ha pubblicato- stigmatizzi l’obbiettivo di eliminare l’autodeterminazione delle nazioni, le identità e culture temendo un’umanità senza radici quando proprio quella parte politica è favorevole all’eliminazione dei confini ed al Melting pot, cioè un mescolamento genetico e culturale per arrivare ad una razza indistinta senza più identità.
In sostanza : se la soppressione delle razze , delle culture particolari e delle piccole entità territoriali le predicano i sinistri va tutto bene ma guai se ad illustrare analoghi obbiettivi sono “gli altri”. Vengono subito bollati come antidemocratici, revisionisti e razzisti.
Un banale esempio del loro riflesso condizionato?
Tempo fa, all’entrata nel Comune di Genova, era stato installato un cartello con la scritta “Zena”.
Il vicesindaco di allora, Montaldo Claudio (che ha fedelmente seguito tutte le trasformazioni dal P.C.I. al PD), ne aveva imposto la rimozione con la scusa che non era conforme alle leggi.
Nessun sinistro obiettò, in quel caso il simbolo di una cultura non andava bene.
Tutto estremamente incoerente; d’altra parte il doppiopesismo è particolarmente radicato a sinistra ...
... e questo spiega i loro atteggiamenti contraddittori.
Ma se ne accorgono?
Direi di no.
Ospite (Ginoistriano)
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