Questa è una mappa realizzata attorno al 2004 con cui ci si ripropone di studiare una nuova organizzazione amministrativa della rinata Repubblica di Genova.
Si è immaginata tendo conto, al contempo, di fattori storici (anche nei nomi) e orografici, con particolare attenzione alla grande caratteristica del territorio extra urbano interno Ligure: le vallate e le displuviali.
Smembrata la città di Genova nei suoi antichi Comuni, non certo per una regressione ad antiche forme di governo locale, si è pensato a come ricomporne il tessuto pensando ad una ri-unione in città (Çitæ o Sestê), suddivise in quartieri (Quartê, corrispondenti ai vecchi comuni) che formano assieme la metropoli (Çitæ metropolitann-a), con l’aggiunta di nuovi Comuni non facenti parte dell’attuale Comune Genovese.
Innanzi tutto il centro che corrisponde alla Città esistente alla fine del XIX secolo, direttamente confinante con quattro degli altri Sestê:
- uno che comprende tutti gli attuali Comuni extra cittadini dell’alta Val Polcevera con Pontedecimo e San Quirico
- uno l’alta Val Bisagno con l’aggiunta di Davagna e Bargagli
- uno corrispondente alla bassa Val Polcevera da Bolzaneto alla foce del torrente e comprendente le due sponde del medesimo
- uno che da Quarto si spinge a Sant’Ilario e Bogliasco.
Gli ultimi due, agli estremi lungo le Riviere, da Sestri a Voltri con l’aggiunta di Mele e da Pieve a Camogli, quest’ultimo è l’unico che contempli in toto Comuni attualmente al di fuori del Comune Genova.
I Sestê così agglomerati dovranno avere una forte autonomia decisionale in merito a questioni locali, molto oltre gli attuali municipi, e rappresentanti eletti dai cittadini. La Città metropolitana avrà un Sindaco eletto dalla popolazione di tutti i Sestê ed una giunta che sarà partecipazione degli eletti dei 7 Sestê di cui sopra.
In maniera analoga il resto nel territorio è suddiviso in cantoni, chiamati “Poestàie”, che sono amministrativamente suddivise nei Comuni oggi esistenti ed i confini delle quali sono scelti sulla base di fondamenti storico geografici. I Comuni che ne fanno parte sono inoltre raggruppati in Comunitæ, che hanno un valore consultivo all’interno della Poestàia di riferimento. Le cariche elettive sono rappresentate da una Giunta della Poestàia eletta fra i rappresentanti che partecipano alla Comunitæ, estratti dalle Giunte dei Comuni che le compongono, presieduta da un eletto dai cittadini di tutti i Comuni. Chi partecipa alle Comunitæ è scelto dai cittadini fra coloro che sono eletti nelle giunte comunali.
La mappa comprende tutti quei territori che si possono includere nell’Oltregiogo, compresi in tre Poestàie formate da Comuni oggi facenti parte della regione Liguria ed altri che invece sono amministrativamente inclusi in altre regioni (Piemonte, Emilia Romagna, Lombardia) e all’estremo ponente i territori sottratti oggi in territorio francese e Monegasco.
Alcune “poestàie” corrispondono a singole città, come nel caso di Noli e possono avere maggiore autonomia come nel caso dei territori Monegaschi (aggiunti di una più ampia porzione includendo Ventimiglia) e a Seborga o, ancora, l'Isola di Capraia che dovrà necessariamente fare parte della nuova Liguria Indipendente.
Si è, infine, cercato di dare dignità laddove utile e possibile all’Entroterra, posizionando lì il capoluogo di alcune “Poestàie” che pure si affacciano sulle Riviere, oltre a crearne con territorio esclusivamente situato in Appennino.