Non sono stupito e, lo confesso, avrei voluto scriverci un libro perché il progetto è molto interessante e fa toccare il futuro.
L'idea mi era già chiara nel 1865 e vedo con piacere che si sta arrivando a qualcosa di pratico.
Esprimo le mie felicitazioni a coloro che lavorano in Thales Alenia Space e Space Cargo Unlimited.
Per contro provo per i genovesi un sentimento di pietas carico di pena.
Già perché a poco più di 100 Km (in linea d'aria, visto l'argomento spaziale) pianificano il futuro prossimo mentre in quel povero (d'idee) luogo insistono, persistono e perseverano con latta e containers quasi fossero neandertaliani imbrigliati dalla glaciazione intellettuale o nipotini di Ötzi .
Ma il riscatto genovese potrebbe essere dietro l'angolo?
Certo, è possibile che l'occasione sia vicina: la vedo... col binocolo.
Il Sindaco Bucci ha orgogliosamente dichiarato che ci sono già quattro aziende interessate ad insediarsi sul 1.300.000 metri quadrati dell'ex-ILVA.
Le vedo già, col binocolo, le quattro aziende con produzioni ad elevatissimo contenuto di sapere. Tra quei 400 posti quanti saranno i chimici, i fisici, gli esperti di computing quantistico, gli abili tornitori e fresatori capaci di produrre pezzi singoli necessari ai prototipi ?
Immagino già sale per meeting e riunioni, confortevoli biblioteche, spazi dedicati agli studenti per farli familiarizzare con le nuovissime tecnologie.
Ecco la rinascita culturale ed economica, ecco l'incremento demografico perché i giovani Genovesi non emigreranno ed, anzi, giovani di altri luoghi vorranno fermarsi a Genova.
Altro che containers o fabbriche di articoli da utilizzare in cucina.
Intanto ho deciso di avviare un'attività commerciale: vendere binocoli.