Giornalista italiano

Del giornalismo permeato di buonismo idiota (dal greco idiòtês : privato; per estensione : proprio, particolare, che non vede più in là del proprio naso) e di “umanità” italiota avevamo già avuto modo di scriverne in un altro articolo.
‘sta volta, però, mi sono imbattuto in un nuovo genere giornalistico, quello psicanalitico-confessionale.

Forse ricorderete che a metà febbraio una barista di Roma aveva ucciso un individuo che, sparando , stava rapinando il suo esercizio.
E cosa le domanda il giornalista Mancini Giulio?
Indossa i panni da psicanalista e chiede “ Cosa ricorda di quei momenti? “.
Dismesso quell’abito si mette la tonaca e, quasi fosse nel confessionale, prosegue “Cosa sente nella sua coscienza?”.
Tornando psicanalista insiste “Ripeterebbe ciò che ha fatto?”.

Ma va’ a cag..re avrei risposto io. Invece quella donna ha avuto la gentilezza e la pazienza di rispondere.
Se i giornalisti sono uno degli specchi di una nazione è facile da capire perché nella penisola italiana le cose vadano come vanno.

A chi avesse letto questo scritto chiedo, in conformità al buonismo  dell’italian style : la Sua coscienza ne è stata turbata? Ripeterebbe la lettura?

Ad ogni buon conto, in stile  confessionale : Ego te absolvo

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