Pe Zena e Pe Sàn Zòrzo
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- Pubblicato Lunedì, 22 Aprile 2024 19:07
- Scritto da Peter Beffroy
In verità non sappiamo su quale terreno Marco Bucci abbia immaginato di collocare la sua riflessione attorno alla Bandiera con la Croce rossa in campo bianco: folclore rinnovato? convenzione stabilita? emblema della Città infinita? Questo dovrebbe essere il campo di una inchiesta supplementare tuttavia resta il fatto come con questa iniziativa sia riuscito a fare accettare, se non a convincere, l’opinione pubblica ad avere familiarità con questo insieme venuto dal passato.
Dalla differenza delle reazioni - che vanno dalla venerazione, al rispetto, all’indifferenza fino all’astio - la Bandiera di San Giorgio ha suscitato intorno all’eredità della città-globo genovese una gamma di sentimenti che prima non esistevano. Pertanto si può dire che il Sindaco abbia fatto convergere - su questo tema del rinforzo dei valori civici - storie, arte, informazioni e politica,creando una sorta di preambolo culturale verso ogni eventuale discussione successiva.
È impossibile affermare se da folclore, riti, costumi, cerimoniali, feste che si riuniscono attorno alla giornata del Vessillo sboccerà qualcosa che potrà influenzare, rappresentare o preparare delle sintesi future. È certo però che questa festa della Bandiera richiama la partecipazione attiva ed in qualche modo fa diventare prioritaria la costellazione che fu alla base del mondo genovese allontanandola per sempre dal fenomeno sterile del regionalismo.
Infatti questa circostanza produce per Genova una nuova capacità competitiva e selettiva internazionale.
Allora a noi genovesi del XXI secolo l’onore e l’onere di accogliere questa insegna recante Croce rossa in campo bianco con quel carattere aperto che consentiva, indipendentemente dalla loro nazionalità, alle navi battente Bandiera di San Giorgio di porsi fuori dal pericolo richiamando autonomia di pensiero e libertà di movimento.
In una parola: l’immagine stessa di Genova.
23 Aprile - San Giorgio
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- Pubblicato Venerdì, 19 Aprile 2024 22:00
- Scritto da un Genovese
... e loro se la ridono.
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- Pubblicato Sabato, 06 Aprile 2024 11:44
- Scritto da Mr. Cayman
La soprastante foto è inserita in un articolo sul DEF (Documento di Economia e Finanza) pubblicato oggi da Il Secolo XIX.
I due protagonisti se la ridono di gusto (parrebbe) mentre ai contribuenti resterà da verificare se ridere insieme a loro o piangere, da soli.
Sì, sì ; no, no.
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- Pubblicato Mercoledì, 20 Marzo 2024 23:59
- Scritto da Mr. Cayman
...il di più viene dal maligno.
Ciò a dire che parlar chiaro è cosa buona (magari non "giusta" per la comunicazione pubblica). Infatti è raro che i protagonosti dell'agone partitico adottino la modalità che fa da titolo a questo scritto.
Le acrobazie lessicali servono semplicemente per ammantare di nobiltà d'animo certe iniziative od atteggiamenti che, di fatto, sono esclusivamente ispirati all'accaparramento di consenso elettorale.
Però in questi giorni c'è chi ha parlato chiaro, chiarissimo : Michele Emiliano, presidente della Puglia.
Il periodo elettorale ha ravvivato la tenzóne partitica ed il d.d.l. sull'autonomia differenziata (promosso dal partito Lega Salvini premier) fornisce un motivo di scontro non ideologico ma estremamente pratico tanto che Emiliano ha dichiarato «Tutti i meridionali devono andare a votare contro i partiti che sostengono l'autonomia differenziata. Questo a prescidere se uno è di destra o di sinistra».
Non è dato sapere se questo invito così forte e netto sia dovuto alla sua percezione del sentimento territoriale o al ricordo dell'ottimo risultato elettorale ottenuto nel 2018 dal Movimento5Stelle che del Reddito di cittadinanza aveva fatto la sua principale e più "sentita" bandiera. Probabilmente entrambi.
Fatto sta che nessun equipollente settentrionale ha espresso speculare ed opposto invito: si vergognano? l'elettorato delle zone di competenza è più ideologico oppure è accomodato nell'empireo su comodi sofà avvolto nel nobile distacco dal vil denaro? Va a capire come ragionano.
Eppure qualche semplice dato dovrebbe riportare i distratti equipollenti con i piedi per terra.
Evadere le tasse è costume diffuso dalle Alpi a Lampedusa ed è il risultato di una continua sfida tra produttori di reddito e Stato che li insegue per incamerare i soldi necessari a sostenere spese di varia natura.
Pare evidente che ai distratti sia sfuggita -o l'abbiano ignorata- la cartina della penisola che sintetizza la stima dell'evasione valutata per macroaree ed elaborata con i dati forniti dall'Agenzia delle Entrate. Il quadro si commenta da solo.
Chissà quale sarebbe l'invito del presidente Michele Emiliano a questo proposito?