Quindi abbiamo ragione !
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- Pubblicato Venerdì, 13 Settembre 2024 09:05
- Scritto da Pierluigi Patri
Evidentemente sì ! Abbiamo ragione a sostenere che i centri di ricerca sono attrattivi per uno sviluppo qualificato.
Sviluppo che fornisca ai nostri giovani le occasioni per realizzare le proprie ambizioni culturali e professionali.
L'abbiamo capito da tempo, tanto è vero che da parecchio in questo sito viene scritto che lo sviluppo di Genova, del Genovesato ed anche oltre dipende dalla localizzazione di centri di ricerca.
Pertanto spontanea ci sorge una domanda.
Com'è che gli Amministratori locali non l'hanno ancora capito?
Come mai sono tanto attenti a programmare l'uso di preziose aree per farne mega parcheggi di TIR?
Perchè l'interesse per un forno elettrico a Cornigliano che è ancora, sfortuantamente, occupata da produzioni povere di sapere ed altrettanto povere di valore aggiunto
L'area ex-ILVA può, deve, essere liberata da una servitù estranea alle necessità del nostro territorio; nella pianura padana, nel Bresciano ci sono fonderie e stabilimenti per la lavorazione intensiva dei metalli. Viene ovvio pensare che un laminatoio per la produzione di banda stagnata abbia una più logica sistemazione in quelle zone.
Lo abbiamo già precisato più volte: va salvaguardata una fonte di reddito per gli attuali dipendenti dell'ex-ILVA di Cornigliano e per loro gli Amministratori locali ed i Sindacati possono trovare le soluzioni idonee.
L'avvocato Matteo Daste dichiara che ci sono aziende ad alto contebuto di sapere disposte ad investire a Genova e sostiene la necessità di incrementare la ricerca applicata (NdR: che è a valle di quella teorica). Allora, cari Amministratori e cari candidati alle elezioni regionali datevi da fare e se non sapete da che parte girarvi per avere le necessarie informazioni potete rivolgervi con facilità al citato avvocato in quanto "ambasciatore di Genova nel mondo".
Ai candidati per le prossime elezioni regionali
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- Pubblicato Mercoledì, 11 Settembre 2024 17:56
- Scritto da Pindaro
Pubblico il titolo dell'intervista di Silvia Pedemonte al Prof. Gianaurelio Cuniberti per aiutare i candidati alle elezioni regionali.
Per aiutarli ad arricchire il ventaglio dei loro programmi elettorali con idee da realizzare (e non lasciare sulla carta per successive campagne elettorali).
Qui trovate due "ritagli" dell'articolo in cui sono esplicitate interessanti considerazioni per chi sarà chiamato a governare la Liguria.
Candidati, prendetene nota perchè vi saranno utili per dare una svolta ad un territorio che sta impoverendosi culturalmente e socialmente.
Idea strategica per il futuro di Genova
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- Pubblicato Venerdì, 30 Agosto 2024 14:09
- Scritto da Caparbia Mente
Non c'è alcun dubbio: per assumere decisioni ci vogliono idee chiare !
Su Il Secolo XIX di oggi ci sono due articoli -non collegati- che ...chiariscono tutto.
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Ma è necessario un giornalistico passo indietro di pochi giorni : il 22 agosto.
Nell'articolo -di cui qui sopra vedete il titolo- Gabriele Fava, Presidente dell'INPS, ha espresso alcune considerazioni in una delle quali evidenzia un ragionamento talmente logico che dovrebbe essere fondamentale patrimonio programmatico di chiunque pratichi la politica "...occorre assicurare ai giovani lavoratori opportunità di lavoro,ben retribuito ...".
È indubitabile che una buona retribuzione possa essere ottenuta esercitando un'attività che richieda conoscenza cioè il sapere.
E qui cascano gli "asini"!
Vedo se riesco a dimostrarlo.
Nel primo articolo citato l'autore -Alberto De Sanctis- evidenzia che l'istruzione è un benefit per evitare la povertà.
Infatti la scuola funziona (come è messa quella attuale si deve dire "dovrebbe funzionare") da ascensore sociale perché consente di acquisire conoscenza.
Quindi conoscenza come mezzo per avere benessere economico, culturale e sociale.
Allora un politico deve puntare ad una scuola di qualità in cui, con gli strumenti idonei, tutti gli studenti devono essere messi in grado di imparare acquisendo anche il senso di responsabilità : studi allora avrai bei voti, non studi quindi avrai brutti voti.
Ma gli "asini" cui ho fatto riferimento non sono gli studenti ma i politicanti che non provvedono a costruire una scuola meritocratica che vada di pari passo col senso di responsabiltà.
Fine della prima tappa.
Seconda tappa.
Fatti gli studenti bisogna fare le "... opportunità di lavoro,ben retribuito...".
Qui cascano gli altri "asini".
Se la conoscenza consente di ambire a lavori con soddisfacente riconoscimento economico gli eletti (periferici e/o centrali) devono assumere tutte le iniziative atte a favorire l'insediamento di attività in cui gli studenti trovino le condizioni per realizzare le proprie aspettative.
Vale a dire attività ad alto contenuto di conoscenza e ad alto valore aggiunto.
Sarà, allora, una fonderia (secondo titolo citato) a soddisfare le aspettative dei giovani?
Pare poco probabile anche se c'è chi -secondo quanto riportato nell'articolo- si mostra "... molto interessato all'ipotesi allo studio..." pensando allo sviluppo occupazionale.
Occupazione verosimilmente caratterizzata da scarso contenuto di conoscenza almeno per la gran parte degli (tanti? pochi?) assunti per far funzionare un forno.
Quindi, egregi amministratori, non stupitevi se i residenti diminuiscono, se i giovani qualificati cercano lavoro altrove impoverendo il tessuto sociale ed economico di Genova.
Non attaccatevi al telefono (inteso come numero di agganci alle celle della telefonia mobile) per tentare di dimostrare che gli utilizzatori della Città stanno crescendo.
Tutto va ben, Madama la Marchesa,
va tutto ben, va tutto ben,
però l’attende forse una sorpresa
che dir non posso fare a men ...
L’ULTIMO MESSAGGIO
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- Pubblicato Domenica, 26 Maggio 2024 20:32
- Scritto da Pier Cristiano Torre
La notizia è di questa mattina. Eugenio Ceroni, il nostro Presidente, è morto.
Sapevo che da qualche mese il suo stato di salute si era complicato ma, come tutti, speravo fosse sostenibile. Ho confidato fino ad oggi.
Adesso che Eugenio se n’è andato provo una nota di tristezza. La figura di Eugenio Ceroni richiama in me una relazione associativa durata trenta anni ed un’amicizia personale che durava da quasi quattro decenni e, se guardo al fondo di questi due percorsi, vedo un uomo che aveva a cuore la vita di Liguria e le trasformazioni sociali ed economiche della nostra società. Per questo mi era stato vicino nella stesura del libro che uscirà a settembre, in occasione del trentennale dell’Associazione Repubblica di Genova, fino al punto di pensare ad intervenire aprendo il saggio con un suo messaggio diretto.
Le parole di apertura al volume costituiscono l’ultimo messaggio che mi ha trasmesso Eugenio Ceroni.
È un testo di una grande profondità che ci richiama a recuperare ed a sfruttare fino in fondo l’energia che la Genova storica aveva saputo trasmettere al mondo.
Non è un invito marginale. Per cui coerentemente con lo spirito genovese richiamato in quell’ultimo messaggio carissimo Eugenio ti dico: la morte non è perdita, è solo l’inizio di un percorso inedito.
Pier Cristiano Torre