Bravo Landini...
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- Pubblicato Domenica, 20 Novembre 2022 18:12
- Scritto da Santi Giacomo e Filippo
… siamo d’accordo con Lei anche questa volta, come ci era capitato tempo fa.
Ora, come allora, l'argomento sono le tasse.
"... perché bisogna trattare bene chi paga le tasse e colpire chi le evade o non le paga affatto..." è una affermazione logica e di una linearità talmente semplice che dovrebbe risultare chiara ed incontestabile per tutti.
Da sempre sosteniamo questo concetto ma le nostre possibilità di incidere nel mainstream mediatico sono condizionate dal limitato seguito su cui possiamo contare però è facilmente immaginabile che l'intevento del Segretario generale della CGIL lasci il segno tra i contribuenti indipendentemente dal loro orientamento partitico.
Coloro che evadono le tasse e/o non le pagano affatto, beneficiando comunque dei servizi pubblici erogati, sono sanguisughe che impoveriscono la società direttamente (perchè non contribuscono al suo funzionamento) ed indirettamente (perchè drenano risorse altrimenti utilizzabili).
Lo Stato italiano dispone dei mezzi necessari per far emergere le situazioni da Lei evidenziate ma gli interventi appaiono -quantomeno ai profani- più indirizzati ad una spettacolarità fiinalizzata all'apparire che ad una sostanziale opera di bonifica.
"Ponte Reale"
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- Pubblicato Venerdì, 04 Novembre 2022 09:24
- Scritto da Gianfilippo Noceti
Si legge e si sente spesso dire “Ponte Reale” riferito a quella costruzione fatta elevare dai Savoia. No, quello non è "Ponte Reale" e, all'epoca, quella strada si chiamava Via Umberto Primo o giù di lì!
Fortunatamente quel brutto orpello ottocentesco, "che le persone semplici han sempre chiamato appunto con quel nome che non è il suo", non c'è più e la strada oggi si chiama Via Antonio Gramsci, che fu una delle tante vittime del periodo!
Questa bella immagine ci restituisce una Genova novecentesca in "Bianco e Nero" di mare, navi all'ancora, carri, chiatte ed anche auto e ferrovia.
Marina e spiagge non ci sono più come il nostro vero Ponte Reale che oggi è individuabile solo per memoria storica, per i nomi delle vie nei pressi della Ripa e di Palazzo San Giorgio e da quella Fontana che noi chiamiamo Barchî e che da decenni è in Piazza Colombo dopo che per decenni, svolgendo il suo compito di erogatore d’acqua, ha abbellito il "Ponte Reale" - quello vero - dove nel XVI Secolo sbarcò la Regina di Varsavia in visita alla nostra Repubblica di Genova.
Quel "coso" - demolito negli anni settanta per far passare la Sopraelevata anch'essa brutta ma almeno utile a tutti e non solo al monarca - è frutto di quella "umbertintorinizzazione" della Genova Verticale Medievale e fu fatto costruire dalle loro monarchie per raggiungere il porto e la ferrovia "senza confondersi con gli altri Cittadini ".
In pochi conoscono la vera storia di quel passaggio/cavalcavia ed anche gli insegnanti che ce la insegnavano, la "storia", e che non erano di qui, che cosa volete che ne sapessero di quelle cose che quella scuola di pura impronta “cavourinasabauda” si è guardata bene dall'insegnar loro che magari, oltretutto, guardavano con occhi meravigliati quegli orpelli otto-novecenteschi che non avrebbero dovuto nemmeno essere lì, occorrendo vieppiù considerare che per costruirli furono abbattute affascinanti costruzioni parte della storia anche millenaria di Genova, cancellando con esse pezzi del Suo antico e superbo passato.
Storia di un ingegnere
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- Pubblicato Mercoledì, 19 Ottobre 2022 14:51
- Scritto da Riceviamo e pubblichiamo
C’era una volta un giovane ingegnere, brillantemente laureato e dottorato.
Un centro di eccellenza lo assume a tempo determinato su un prestigioso progetto all’avanguardia della ricerca tecnologica. Il giovane ingegnere lavora con impegno ed intelligenza, assorbe conoscenze e competenze di altissimo livello.
La politica del personale del centro è basata sul lavoro a progetto e su contratti a termine; non è neppure particolarmente generosa perché si pensa che la città dove ha sede è bella, ha ottimo clima, il mare ecc. e poi in generale il mercato del lavoro dá poche offerte e quindi le retribuzioni possono essere basse.
Torniamo al nostro giovane ingegnere: il suo contratto si avvia alla conclusione, chiede lumi sul futuro, ma la risposta rimanda a progetti non immediati, ad un percorso di carriera lungo e complesso, con elementi aleatori.
Così, come si dice, il ragazzo si guarda attorno, fino in Giappone.
Per le competenze acquisite suscita interesse immediato ed in quattro e quattr’otto sale sull’aereo verso il Sol Levante.
Lá si trova benissimo; lavora, ha risultati e riconoscimenti… sposa una giapponesina ed hanno un bambino.
Al centro di eccellenza nella città col bel clima non hanno dimenticato il giovane brillante ingegnere.
C’è un nuovo progetto, lo contattano e gli fanno un offerta. Lui comunica quanto guadagna ed al centro di eccellenza si strappano i capelli. Lì nemmeno un megadirigente guadagna altrettanto.
Questa storia esemplare non è solo del centro di eccellenza e della città dal bel clima.
Si può replicare decine di volte, tutte quelle in cui l’Italia ha formato giovani di altissimo livello per regalarli alle istituzioni straniere…
Russia e referendum di annessione.
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- Pubblicato Sabato, 01 Ottobre 2022 11:21
- Scritto da Alessandro De Stefanis 1826-1849
Ci avete fatto caso?
La stampa esprime in modo generalizzato la condanna verso la Russia definendo farsa i referenda ed illegali le annessioni proclamate ieri da Putin.
Mi ha fatto piacere leggere queste condanne e mi ha incoraggiato!
Mi fa fatto piacere perchè il mio pensiero è andato al Congresso di Vienna del 1814-1815 dove è stata arbitrariamente decisa l'occupazione della Repubblica di Genova da parte del regno savoiardo.
Qualcuno potrebbe obiettare che era stato deciso da un consesso internazionale (un po' come l'ONU).
Non è il numero a rendere legale un arbitrio: se in dieci decidono di depredare uno la loro decisione è giusta? Diventa legale perchè sono in 10 contro 1?
I referendum farsa: nella stampa "libera" italiana c'è qualcuno che ha ricordato i referenda (definiti plebisciti) tenuti negli Stati preunitari con percentuali curiosamente bulgare a favore dell'annessione al regno savoiardo ?
Talvolta pare che l'informazione "libera" sia un po' come lo scroto : si può tirarla per il verso che viene meglio.
D'altra parte dire che il re è nudo costituisce sempre eresia ed i giornalisti "tengono famiglia".
Pe Zêna e pe Sàn Zòrzo !