Trieste “provincia della Ricerca”. Perché ?
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- Pubblicato Mercoledì, 06 Gennaio 2021 20:31
- Scritto da Dr. A. C.
Tutto comincia con la fine della Seconda Guerra Mondiale.
Durante il conflitto il territorio di Trieste era stato annesso al terzo Reich e pesantemente bombardato; successivamente aveva subito una breve ma sanguinosa occupazione titina. Al termine della guerra versava in condizioni economiche e sociali disastrose.
Nel’47, col trattato di pace, venne creato il Territorio libero di Trieste, diviso in due zone: la A (l’attuale provincia di Trieste) sotto controllo anglo americano ; la B (l’attuale Istria slovena) sotto controllo jugoslavo.
Dal ’45 al ’54 l’economia della zona A fu drogata dalla presenza dei soldati alleati, che avevano una grande quantità di denaro da spendere.
Quando la zona A tornò all’Italia la situazione era drammatica. L’unica azienda di grandi dimensioni era la Ferriera di Servola. C’era anche la sede delle Generali, ma con un impatto di rilievo limitato.
Negli anni successivi al ritorno all’Italia il governo centrale varò diverse leggi “per Trieste” per ridare fiato all’economia. Nel 1966 venne assegnata a Trieste la sede della Direzione generale di Italcantieri (oggi Fincantieri; rimane a Genova la divisione “militare”) e nel ’70 Trieste divenne capoluogo della Regione Friuli Venezia Giulia, che dopo poco fu riconosciuta “a statuto speciale”.
La convergenza delle agevolazioni concesse con le varie leggi e la capacità degli amministratori locali di sfruttare le occasioni propizie consentirono di installare a Trieste i centri di ricerca che ancora oggi caratterizzano la città e tutta la provincia.
La presenza di tanti centri di ricerca diede slancio all’Università, in particolare per la facoltà di Fisica. Il corpo accademico fu abile nell’utilizzare la vivacità del proprio ateneo e le agevolazioni concesse per convincere l’UNESCO a creare nel 1964 l' ICTP (International Centre for Theoretical Physics) ed oggi intestato al suo fondatore Abdus Salam. Su quella scia l’UNESCO ha istituito, sempre a Trieste, l'ICGEB (International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology).
La presenza di quel raggruppamento di strutture ad altissimo contenuto di conoscenza ha portato ad una naturale conseguenza, la costituzione di un’altra importante istituzione : la SISSA (Scuola internazionale superiore di studi avanzati).
Venne realizzata nel 1978 come istituto di ricerca e di perfezionamento post-laurea a statuto speciale; ideatore e suo primo direttore fu Paolo Budinich, il quale convinse il governo dell'epoca a includere negli interventi di ricostruzione del post-terremoto in Friuli, la creazione di una scuola su modello della Scuola normale superiore di Pisa. Egli fece così confluire nella SISSA la Scuola di perfezionamento in fisica (advanced school of physics), operativa presso il centro di Miramare dal 1964. La scuola ottenne nel 1987 l'equipollenza fra il titolo di PhD ed il titolo di dottore di ricerca, nel frattempo istituito.
Venne costruito a Trieste, anziché a Frascati, il sincrotrone italiano ELETTRA (cui si è aggiunto l’acceleratore a Laser Fermi) sia per la presenza di un contesto professionale ricchissimo di competenze e talenti, sia perché l’altipiano carsico, per la sua conformazione spugnosa risulta essere una delle zone d’Italia a più basso rischio sismico.
La straordinaria concentrazione di centri di ricerca ha fatto sì che Trieste e provincia abbiano il rapporto tra pubblicazioni scientifiche e numero di abitanti più alto al mondo.
Le ragioni di base di questo successo sono: agevolazioni economiche iniziali; presenza di una eccellente università e di un livello di cultura diffuso sensibilmente più alto della media italiana, amministrazioni locali attente e con un tasso di disonestà molto sotto l’uso nazionale. È evidente che da questo è partito un movimento virtuoso che ha consentito a Trieste di attirare talenti e finanziamenti. Va anche detto che Trieste è città molto accogliente e, nonostante una dimensione relativamente piccola, offre molto dal punto di vista culturale, sportivo e del bon vivre.
La caduta della cortina di ferro, che passava a pochi chilometri dal mare, ha rimesso Trieste al centro dell’Europa e dall’Europa centrale e orientale vengono a Trieste non solo turisti ma anche studenti universitari e ricercatori, che ritrovano anche le atmosfere mitteleuropee di casa loro. E ancora una volta, in chiusura, devo citare il buon livello degli amministratori locali che hanno saputo giocare bene le carte della ricerca.
Non è la genetica, non è l'aria
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- Pubblicato Sabato, 19 Dicembre 2020 08:47
- Scritto da Asclepio
... allora cosa mai sarà ?
Forse è dovuto agli ingredienti che non si amalgamano? Forse è il cuoco "così così" che ha fatto da caposcuola?
Fatto sta che pare inverosimile trovare nel ristorante italiano un piatto simile a quello proposto a San Marino da Roberto Ciavatta, Segretario di Stato per la Sanità e la Sicurezza Sociale, la Previdenza e gli Affari Sociali, gli Affari Politici, le Pari Opportunità e l'Innovazione Tecnologica.
Nel caso in oggetto quel Segretario di Stato ha il suo omologo italiano in Roberto Speranza, ministro della Salute.
Pur esercitando il massimo della fantasia mi pare impossibile immaginar di sentire analoga proposta dal ministro italiano. Non credo dipenda dall'essere membro di "Articolo Uno" perchè suppongo non lo direbbe neppure un ministro della salute "cattivissimo" come ... Va be' , fate Voi .
Ipotizzo, piuttosto, dipenda dall'etica che ispira il modo di vita italiano.
Modo germogliato dall'humus di una prassi sedimentata che ha come cartina al tornasole atteggiamenti, episodi ed eventi che ne costellano il percorso maturativo.
Però si può sempre esser pieni di fiducia; tutto cambierà quando gli italiani introietteranno l'indissolubile rapporto tra comportamenti e conseguenze.
Quando?
Piero Angela ha detto "L’Italia è un paese morto, non ci sono punizioni per chi sbaglia, non ci sono premi per chi merita.".
Giuseppe Marzari
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- Pubblicato Sabato, 28 Novembre 2020 14:00
- Scritto da Pierluigi Patri
I Genovesi lo conoscono benissimo e ne apprezzano lo stile composto ed elegante con cui sapeva "giocare" su ogni argomento.
Con le sue esibizioni di attore ha reso pubblico lo spirito English che caratterizza i Genovesi.
Chi è nato negli anni '50-'60 ricorda Ö sciö Ratella nelle trasmissioni domenicali del Gazzettino mandate in onda dalla RAI-Liguria.
Il brano che potete ascoltare cliccando sull'immagine del 45 giri dimostra come argomenti "delicati" possano essere trattati con eleganza ; un modo sideralmente distante da quello sguaiato e volgare che si riscontra frequentemente in certe "comicità".
Gli sketch di Marzari, se capiti, contribuirebbero a raddrizzare il costume in voga.
Su facebook gli è stata dedicata una pagina.
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- Pubblicato Lunedì, 14 Settembre 2020 22:40
- Scritto da Gal Gal
Trieste riparte perchè "... chiude la ferriera e il porto entra nel futuro."
I Triestini sembrano più pronti dei Genovesi a cogliere il progresso. Sarà perchè a Trieste è localizzato il Centro Internazionale di Fisica Teorica e la sua presenza ha modificato per via subliminale l'attitudine ad immaginare (e realizzare) il futuro?
Sì, a Trieste chiude la Ferriera di Servola costruita 124 anni fa (cioè nel 1896) dalla Krainische Industrie Gesellschaft di Lubiana.
La decisione non è stata rapida, infatti negli anni passati molte amministrazioni (soprattutto quelle guidate da Riccardo Illy e da Debora Serracchiani) hanno spinto per mantenerla attiva.
Alla fine, però, la situazione si è mossa e Servola è stata chiusa per le pressioni sempre più insistenti di Stefano Patuanelli (triestino e Ministro dello Sviluppo economico), Roberto Dipiazza (Sindaco di Trieste) e Massimiliano Fedriga (Presidente della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia).
Sarà mica che una certa mentalità politica e sindacale vede nelle attività della grande industria, in particolare quella pesante, un bacino in cui attingere iscrizioni e voti?
Sarà mica perchè la sindacalizzazione negli ambienti ad alto contenuto di conoscenza è difficile considerato che vi sono impegnate persone ad elevate possibilità di trattativa autonoma in quanto detengono la conoscenza?
Viene il sospetto che l'attenzione ed il sostegno per le attività a basso contenuto di conoscenza sia il sistema adottato per mantenere il proprio ruolo politico e di intermediazione; tutto a pesante discapito della ricchezza culturale ed economica della comunità.
Sarà mica che il miglioramento sociale complessivo viene "venduto" per il tornaconto personale e delle organizzazioni di appartenenza.
Non c'è dubbio che a Genova come a Trieste ci sia la preoccupazione per assicurare un reddito ai dipendenti delle attività obsolete. Ma se a Trieste è stato trovato l'accordo per sistemare i 640 dipendenti (1 ogni 317 abitanti) altrettanto ed ancora più facilmente si può fare a Genova nell'ex-ILVA con 1 dipendente ogni 480 abitanti ; organizzando la riqualificazione dei dipendenti sarà possibile re-impiegarli nelle attività che verranno insediate su quel 1.000.000 ed oltre di metri quadrati occupati da uno stabilimento non adatto al nostro territorio.
Riuscire in questa impegnativa riconversione comporta un grande impegno per neutralizzare l'habitus assistenzialista-statalista sedimentatosi in decenni di aziende statali; l'apparente attenzione al sociale ha ancora gioco facile per la presa immediata ed acritica su la parte di popolazione con livelli di conoscenza poco spendibili nella trattativa con la "controparte".
Ricerca, conoscenza, alta tecnologia creano ricchezza culturale , sociale, ambientale, economica.
P.S. by the way (tànto pe dî) : a Torino sorgerà l’istituto per l'intelligenza artificiale: ricadute fino a 200 milioni l’anno. Qui continuiamo a remenarcelo con l'acciaieria ed i suoi coils. Dove sono i progressisti che immaginano, pianificano e realizzano il futuro per il benessere della nostra Gente?
Ospite (Filippo)
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