A Genova non parte bastimento, ...

2022 11 28 a Genova non parte bastimento se prima a Ginevra qualcuno non  contento by A Qua Il Secolo XIX

 

 

 ... se prima a Ginevra qualcuno non è contento ! 

L'autore della rima baciata è A. Qua. che ha lasciato il segno su Il Secolo XIX di oggi.

Facciamo i complimenti al "misterioso" autore per aver portato all'onore della cronaca cittadina un concetto chiaro e semplice che dovrebbe essere talmente evidente a tutti da non venire nemmeno proposto.

Genova NON deve essere una città portuale ma una città col porto : non è la stessa cosa.

Il versante ginevrino di MSC dimostra che non è necessario essere città portuale per fare soldi -cioè creare ricchezza- di cui beneficia, ovviamente, l'azienda ma anche il territorio in cui l'azienda ha sede.
In termini più chiari: la parte nettamente maggiore dei soldi ruota attorno a siti puliti mentre la "rumenta" (confusione, traffico, inquinamento, occupazione di spazi altrimenti utilizzabili) rimane -tutta- nella città portuale in cui rimangono le briciole.

Inoltre  essere città portuale non rientra nella tradizione della Repubblica di Genova perchè la Repubblica traeva ricchezza dai commerci e dalle attività finanziarie.
Come ricordava Andrea Spinola il traffico facente capo al porto era prevalentemente legato alle necesità di complessivo sostentamento del territorio.

L'attuale ruolo della Città e del suo porto è stato "inventato" per le esigenze espansionistiche dei savoia, poi ci si è messo il Fascismo con pretese imperiali tanto è vero che il regnante di allora era definito anche imperatore d'Etiopia. Finito il periodo fascista il nuovo regime democratico ha perpetuato il ruolo ancillare di Genova rispetto alle esigenze padane.

Così ora ci troviamo ad essere una succursale al rimorchio (termine usato non a caso) di MSC e della ricca e prospera Repubblica di Ginevra.

Amministratori, politici, va bene così ?
Intanto c'è chi sostiene (Il Secolo XIX del 24/11/2022) che con la mega diga per mega portacontainers verrà costruito il fututo per i nostri figli ed i figli dei nostri figli  .... i cui figli gireranno in bicicletta tra camion e containers.

Ma cosa vogliamo di più dalla vita?

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"Ponte Reale"

Si legge e si sente spesso dire “Ponte Reale” riferito a quella costruzione fatta elevare dai Savoia. No, quello non è "Ponte Reale" e, all'epoca, quella strada si chiamava Via Umberto Primo o giù di lì!

Fortunatamente quel brutto orpello ottocentesco, "che le persone semplici han sempre chiamato appunto con quel nome  che non è il suo", non c'è più e la strada oggi si chiama Via Antonio Gramsci, che fu una delle tante vittime del periodo!

Questa bella immagine ci restituisce una Genova novecentesca in "Bianco e Nero" di mare, navi all'ancora, carri, chiatte edGenova Ponte Reale mare navi carri auto ferrovia anche auto e ferrovia.

Marina e spiagge non ci sono più come il nostro vero Ponte Reale che oggi è individuabile solo per memoria storica, per i nomi delle vie nei pressi della Ripa e di Palazzo San Giorgio e da quella Fontana che noi chiamiamo Barchî e che da decenni è in Piazza Colombo dopo che per decenni, svolgendo il suo compito di erogatore d’acqua, ha abbellito il "Ponte Reale" - quello vero - dove nel XVI Secolo sbarcò la Regina di Varsavia in visita alla nostra Repubblica di Genova.

Quel "coso" - demolito negli anni settanta per far passare la Sopraelevata anch'essa brutta ma almeno utile a tutti e non solo al monarca - è frutto di quella "umbertintorinizzazione" della Genova Verticale Medievale e fu fatto costruire dalle loro monarchie per raggiungere il porto e la ferrovia "senza confondersi con gli altri Cittadini ".

In pochi conoscono la vera storia di quel passaggio/cavalcavia ed anche gli insegnanti che ce la insegnavano, la "storia", e che non erano di qui, che cosa volete che ne sapessero di quelle cose che quella scuola di pura impronta “cavourinasabauda” si è guardata bene dall'insegnar loro che magari, oltretutto, guardavano con occhi meravigliati quegli orpelli otto-novecenteschi che non avrebbero dovuto nemmeno essere lì, occorrendo vieppiù considerare che per costruirli furono abbattute affascinanti costruzioni  parte della storia anche millenaria di Genova, cancellando con esse pezzi del Suo antico e superbo passato.

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Milano : incendio di un impianto per il recupero e smaltimento di rifiuti pericolosi

Da oltre 20 anni sosteniamo la soluzione sotterranea per localizzarvi impianti a rischio e più volte ne abbiamo scritto in questo sito.

Incendio in un impianto che si occupa di recupero e smaltimento rifiuti pericolosi 2022 09 07

 

È di oggi la notizia che a Milano un incendio sta divampando in un impianto che si occupa del recupero e smaltimento di rifiuti pericolosi.

La situazione è molto grave perchè stanno bruciando decina di migliaia di litri di solvente. I rischi più grandi sono due: quello ambientale, perchè la nube di fumo potrebbe contenere sostanze tossiche, ed il possibile coinvolgimento di aziende limitrofe.

È intuitivo che in pianura la sistemazione sotterranea sia molto complessa ma là dove l'orografia facilita questo tipo di soluzione la scelta dovrebbe essere indiscutibile.
In un caso come quello milanese la sistemazione in caverna consentirebbe di "sigillare" -rapidamente ed efficacemente- l'impianto sia contenendo l'emissione di fumi ed inquinanti, sia circoscrivendo l'incendio per evitare il propagarsi del fuoco.

Va tanto di moda la politica "green" allora perchè i Consigli di competenza (regionale? comunali?) non elaborano ed approvano una legge che imponga questa scelta di sicurezza a tutela dell'ambiente e della salute?

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...il nonno racconta la nostra bella "favola"

© Con diploma del 13 luglio 95Gianfilippo Noceti Liguria8, Berengario II, Re d'Italia, confermava “ai nostri fedeli habitatori della città di Genua, ogni proprietà et ogni possesso, dentro e fuori di essa, detenuti secondo le loro consuetudini”. . .
In seguito a ciò, gli abitanti di Genua acquistavano la personalità giuridica di “Comunità senza alcun referente intermedio”!

Iniziava da allora un nuovo percorso di "Libertas" che proveniente dal passato ebbe vita per quasi un millennio!
Quindi nel 1815, a neppure un anno da quella "carta geografica di Italia meravigliosa" i Cittadini della quasi millenaria Repubblica Democratica Ligure, già Repubblica di Genova dal 1500 e già Compagna Communis Ianuensis dal X-XI Secolo, ovvero nei pressi temporali di quel "Diploma", perdevano la loro libertà in seguito alle determinazioni di un congresso.Gianfilippo Noceti Congresso di Vienna

Dopo il Congresso di Vienna, 1814-1815, i Cittadini della Liguria andavano a far parte di un regno retto, fra l'altro, da quei duchi divenuti re che furono i peggiori nemici della Repubblica dovendone poi, obtorto collo - "essendogli stato negato" il diritto al plebiscito -, condividere la sorte fino a quel 23 Aprile 1945!
Dopo appena 130 anni, infatti, durante la Guerra di Liberazione dal Nazi Fascismo e da coloro che lo consentirono, la Resistenza Genovese, dopo il lungo periodo di lotta, diede l'avvio a quell'insurrezione generale che portò alla resa la divisione Gianfilippo Noceti Stati della penisola italiana nel 1815tedesca, comandata dal Generale Günther Meinhold, che aveva competenza dall'Oltregiogo al Levante Ligure fin proprio a Levanto, anche se, però, Repubblica, Genova, non lo fu mai più. . .

La storia, però, almeno, è come l'olio che. . . viene sempre a galla, è rivelatrice, va ricordata ed esplorata, posto che “Un popolo senza la conoscenza della propria storia, origine e cultura è come un albero senza radici” * . . . më câi vôi . . .©
 
* concetto universale espresso dallo scrittore e sindacalista giamaicano Marcus Garvey nel 1800
 
P.S. i brani riportati sono frutto di ricerca personale su vari testi
 
 
 
 
 
 
 
 
 N.B. carta geografica tratta dalla pagina facebook
          di Italia meravigliosa
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Rapallizzare

Il calo demografico è un argomento che va di moda in questo periodo, un po' come il green legato all'eccessiva produzione di CO2 (ma se la popolazione si riduce non dovrebbe ridursi anche la produzione di CO2?).
Su Il Secolo XIX di oggi è stato pubblicato un articolo col sottostante titolo

2021 12 30 demografia Liguria Santa Margherita calo demografico appello ai milanesi titolo Il Secolo XIXNel Consiglio comunale di Santa Margherita maggioranza ed opposizione hanno deciso di lanciare l'appello che avete letto facendo leva sulla consuetudine dei milanesi, sulle possibilità di lavoro a distanza e sulle condizioni ambientali e climatiche davvero accattivanti.
Non c'è dubbio che la nostra Terra, adeguatamente curata, sia una Terra d'oro: la Liguria di Terra e la Liguria di Mare.

A crinn a di monti

Per di più il versante marino, in particolare, ha un comprensibile appeal per chi vive in pianura anche se nei decenni passati la Riviera di Levante e,  ancor più pesantemente, la Riviera di Ponente sono state sottoposte ad un vergognoso deturpamento ambientale tanto da giustificare il neologismo "rapallizzare".

Lo scempio ambientale ha coinvolto, con altre modalità e motivazioni, anche Genova ed anche per Genova si sentono allarmi e lamentazioni sul calo demografico.
A questi noi rispondiamo  semiprovocatoriamente invitando l'attuale Amministrazione e quelle future (infatti ci vorrà qualche decennio) a de-rapallizzare la Città, anzi, le Città (volgarmente definite delegazioni o periferie) per recuparare il decoro, la bellezza, il senso civico degli abitanti. Per migliorare la qualità della vita di tutti noi !
Già ora ci sono le occasioni per iniziare la rinascita.
Chi di dovere (oggi e nelle future amministrazioni) si dia da fare altrimenti sarà correo per l'attuale degrado.


P.S. la demolizione della Diga di Begato è il primo passo per una revisione della Città, per la Sua rinascita, ed in questo
video trovate il modello danese di superamento del ghetto che, seppure in una situazione un po' diversa dalla nostra, mostra come si possano trovare soluzioni per il riequilibrio di un territorio.

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