Delli houmeni dabbene e Del Viver sperando

Dal sindaco uscente del mio paese ho ricevuto questa lettera con richiesta di voto per la sua lista denominata: "Delli huomeni dabbene".

Il sindaco avendo fatto due mandati si propone come consigliere e presenta il suo successore.
“Caro concittadino, sono già passati dieci anni da quando rendevo pubblica la mia candidatura alla carica di Sindaco del nostro bel paese.
Da allora è cominciato un percorso che attraverso due mandati ha portato ad oggi. Io ritengo che questa esperienza sia stata fortemente positiva per me.
Non ho guadagnato granché. Ma non ho neppure fatto granché.
A dire la verità mi sarei aspettato di più, mi sarebbe parso giusto guadagnare meglio.
Ora, giunto alla fine del mio percorso, ho bisogno del tuo aiuto, non so proprio come fare. Il terzo mandato non c'è.
Credevo di potermi candidare in Provincia ma una morale antidemocratica ha eliminato il consiglio provinciale.
Allora ritengo giusto e necessario farti un elenco delle mie necessità e per questo allego una nota delle mie spese correnti. Scoprirai che sono tante, ma cosa vuoi, almeno al damangiare credo di avere diritto. Non dico altro.

Comunque, siccome non ho nessuna possibilità di cercarmi un lavoro, anche perché un mestiere non l'ho, ti confermo che sarò ancora presente in lista insieme a mio cugino che è candidato Sindaco (almeno uno in famiglia che porti a casa lo stipendio ci vuole) ed a mio nipote.
Come dice il proverbio se ci si mette in tre almeno uno prende per sé.

Sperando, grazie al tuo voto, di potermi ancora mantenere al servizio del paese in cui sono nato e dove negli ultimi dieci anni ho vissuto proprio bene. E dove vorrei continuare a vivere.
Colgo l'occasione per salutarti cordialmente. “

Chissà se il vecchio sindaco ce la farà.
La sua non è l'unica lista in campo. Ce n'è un'altra denominata: Del Viver sperando.
Questi non hanno mandato nessuna lettera, hanno solamente distribuito un volantino che collezionava i volti di ogni singolo candidato presentati in altrettante inquadrature, il cui simbolismo estetico più che nella tradizione della propaganda politica sembrava aver pescato nello stock degli antichi manuali di psichiatria.
Si dice che dietro ad ogni grande uomo c’è una donna.
Bene: dietro ad ogni candidato alle elezioni, oggigiorno c’è sempre un gruppo di volenterosi o con qualche qualità e con molti bisogni o con pochi bisogni e forse ancor meno qualità.
Da quando accade questo? Semplice: da quando il posto in un qualsiasi consesso elettivo è diventata la vera e propria sceneggiatura del programma.
Ne abbiamo di esempi.
Si dice: ormai la è la TV a tracciare la strada e la politica è come la TV; assorbe tutto e rimanda indietro.
E' vero. Oggi tutto viene reso “televisione”.
Magari dopo aver un po' modificato la realtà. Proprio quello che ho fatto io riscrivendo e rimasticando un avvenimento come le elezioni comunali.

Tornado alla realtà, chissà chi vincerà al mio paese?
Ma è chiaro, il miglior teatrante.
Nella società dello spettacolo in effetti i bravi interpreti sono sempre avvantaggiati.

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