Qui una raccolta di articoli sul mondo del lavoro nella nostra Terra.
Ma cosa ci succede?
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- Scritto da Pierluigi Patri
- Categoria: o lòu
L’idea del Salone nautico, nata oltre 50 anni fa, è stata una brillante intuizione che ha dato lustro internazionale a Genova.
Purtroppo la superficiale convinzione di una inattaccabile supremazia ha portato nel tempo ad una scarsa attenzione per l’evolversi delle necessità espositive ed al crescere della concorrenza cosi che il nostro Salone « … È stato per anni uno dei più importanti al mondo. Ma ci siamo fatti superare da Cannes, che è più internazionale: si è sviluppato a seguito di quello di Genova ma oggi ha una ricchezza di espositori, anche stranieri, che Genova non ha più ».
In questi giorni un’altra deludente notizia.
I passeggeri sbarcati al mattino da una nave MSC e in partenza con i voli serali hanno dovuto rinunciare a visitare Genova per la mancanza del deposito bagagli.
Perché?
Per quale miopia si buttano a mare occasioni grandi o piccole per aumentare il benessere generale della Città? Disattenzione sciocca o deliberato calcolo?
Sarà mica che Fiera di Genova SpA, una società per azioni a capitale pubblico di cui Comune Provincia e Regione detengono più dell’80% delle azioni, è usata o è stata a lungo usata dai partiti come stipendificio? Si sa che la gestione pubblica è molto attenta ai “clienti” ma poco compatibile con l’efficienza ed il rinnovamento.
Se non ricordo male in passato gli esperti avevano parlato di sinergia tra terminal crociere ed aeroporto. Non ci vuole uno stratega della logistica per immaginare di utilizzare l’aereo nel trasferire turisti che vogliano fare una crociera. Quindi se il Porto di Genova vuole, anzi deve, essere l’home port delle navi da crociera è obbligatorio che il Cristoforo Colombo sia attrezzato per il servizio che gli compete, anche nei casi di fruttuosi imprevisti come avrebbe dovuto essere una sosta inaspettata di crocieristi.
Invece?
Turisti intrappolati!
Ma porca miseria, possibile che nessuno si sia preso la briga di far portare, alla velocità della luce, sul piazzale dell'aeroporto 3-4 containers per stivarci i bagagli, metterci una guardia giurata a controllare e consentire, così, ai croceristi in attesa di imbarco sull’aereo di visitare la Città?
Ed un turista cosa fa quando è in giro? Magari spende qualche soldo. Ma la Città è così ricca che possiamo permetterci di perdere occasioni d’oro? Ma dov’è il senso dell’intrapresa? Di certo non abita nel cranio dall’amministratore pubblico italiano che non risponde mai delle inefficienze. A dirla tutta le elezioni dovrebbero essere lo strumento di verifica ma è risaputo che i politicanti sono degli imbonitori e hanno facile gioco nel promettere benefici a questi e quelli.
L'italico menefreghismo della cosa pubblica non ci va per niente bene.
Dobbiamo abbandonare l’italia
Ginnasiarchi in ferie
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- Scritto da Peter Beffroy
- Categoria: o lòu
Voi siete in quattro. Due fanno le ferie a luglio. Due fanno le ferie ad agosto.
L'ordine, imperativo e categorico, è stato impartito da un Dirigente Amministrativo Scolastico (in attività D.S.G.A.) a quattro suoi collaboratori componenti la segreteria di un istituto superiore.
Apparentemente niente da dire. Non fosse per il tono, più da atletista ginnasiarca che da funzionario di ginnasio, non ci sarebbe niente di male. Quali che ne siano, di volta in volta, le ragioni reali, la programmazione è condizione necessaria ed indispensabile al lavoro. Non solo d'ufficio.
Ma come si vedrà, nel caso in questione è proprio l'argomento della programmazione ad aver perso i suoi tratti fisiognomici.
Il fatto è che i quattro sottoposti in questione sono quattro impiegati cosiddetti precari. Quattro pretendenti ad un posto fisso che per adesso hanno centrato l'obiettivo di una annualità, un contratto cioè a tempo determinato della durata esatta dell'anno scolastico, visto dal lato amministrativo. Dal 1 settembre al 31 agosto dell'anno successivo. Nel nostro caso dal primo settembre 2013 al 31 agosto 2014.
Come è noto anche queste avventurose figure di precari, come i loro colleghi di ruolo, maturano le ferie in ragione del diritto di legge: secondo la durata complessiva del rapporto di lavoro ed in base al numero di ore settimanali.
Ora, trattandosi di quattro impiegati a tempo pieno, l'incidenza delle ferie nell'arco dei dodici mesi corrisponde a 36 giorni, cadauno, come si diceva ai bei tempi beati nei quali si andava a scuola per imparare a leggere, scrivere e far di conto. Trentasei giorni che tutti e quattro gli aventi diritto devono utilizzare entro la scadenza del 31 agosto, pena la perdita delle giornate o delle ore non adoperate.
Sembra evidente che, qualunque idea ci fosse dietro l'argomento della programmazione, probabilmente quella di garantirsi la piena disponibilità del personale nella seconda metà di giugno tempo di esami e scrutini, i conti non tornano.
Luglio ha 31 giorni. Agosto pure.
Se i due che vanno in ferie a luglio hanno ancora tutte le ferie o quasi da godere - dato che le giornate lavorative in un mese variano fra 20 e 22 - chiudono il periodo con circa quindici giorni ancora da scontare. Nella stessa situazione verrebbero a trovarsi i due comandati per agosto. Chiuderebbero il mese, ed il loro contratto, con un avanzo di oltre dieci giorni. Allora che fare?
Certo, i due di luglio potrebbero tirare fino ad agosto inoltrato mentre i due di agosto potrebbero iniziare un po' prima, diciamo a metà di luglio. Ma in questo modo la segreteria resterebbe quasi un mese, dalla metà di luglio alla metà di agosto, totalmente priva di personale.
Si potrebbe fare che i due di luglio cominciassero loro un po' prima, diciamo verso la metà di giugno. Qua però la segreteria resterebbe sotto organico al tempo degli scrutini.
Si potrebbe fare che i due di agosto cominciassero le ferie ad inizio di giugno. Però ad agosto non sarebbero più in ferie, sostituiti da quelli inizialmente previsti per luglio slittati in avanti di quindici giorni.
Impossibile. Chiaramente un errore.
Dopotutto se uno è comandato di fare le feria a luglio fa le ferie a luglio e se uno è comandato di farle ad agosto le fa ad agosto.
A che pro allora avere un D.S.G.A. pagato per programmare il lavoro se poi finisce che ognuno fa le ferie quando vuole?
A questo punto sorridiamo di doverosa pietà. Si dirà che ogni articolo ha le sue manchevolezze ed ogni mansione le sue inadeguatezze. Ma non commettiamo l'errore di considerare manchevolezze ed inadeguatezze un fatto marginale quando poi esse ci inondano a ogni occasione e determinano inefficienze disastrosamente antieconomiche ed antisociali.