Evviva la matematica

Sono partito da un articolo sulle tasse pubblicato nelle “News” di un motore di ricerca e passando da un link all’altro mi sono ritrovato in uno che citava una nota massima simbolo della ribellione dei coloni in America del Nord contro l’Impero britannico.

No Taxation Without Representation

Quindi se vengo tassato voglio essere rappresentato nelle sedi dove si decidono le tasse.
Vale a dire se pago pretendo un servizio.
Poi che il sistema della rappresentanza abbia alcune falle mastodontiche lo dimostra almeno un dato.
L’articolo 67 della costituzione italiana stabilisce che il parlamentare “… esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato.” Vale a dire che viene votato per fare alcune cose ma può farne di completamente diverse.
Comunque facciamo conto che il principio funzioni alla perfezione.

Partendo dalla regola matematica per cui “Il prodotto non cambia invertendo l'ordine dei fattori” ho provato a riscrivere la frase che è risultata :

No Representation Without Taxation.

Mi pare logica : se non pago niente servizio.
Detta così credo abbia un effetto dirompente perché ho l’impressione che moltissimi interessi vengano rappresentati per conto e a beneficio di chi non paga.
Ecco!  È vero, gli evasori sfruttano le risorse e non pagano le tasse!
È un refrain che sta andando molto di moda (ciò non toglie che sia corretto) però nessuno dice che chiunque consuma legalmente risorse, perché i suoi rappresentanti hanno approvato leggi che glielo consentono, senza aver pagato provoca lo stesso danno dell’evasore.

Non sarebbe forse il caso di cominciare a stabilire che chi non paga -in moneta o in lavoro- non ha diritto ad essere rappresentato?

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