Italian style
- Dettagli
- Scritto da Pierluigi Patri
- Categoria: politica
1973
2013
Due foto, una storia : 40 anni di compromesso storico.
E di compromesso in compromesso si è compromesso tutto : economia, regole , coscienze.
Non sarà mica che la repubblica italiana -già con problemi di origine- è arrivata a questo punto perché regolamentata alla “luce” di quel faro?
Chissà?
Forse tutto quello e tutto questo spiegano la compromessa salute delle italiche cose.
E se nelle due foto sono immortalati solo due partiti (attualmente ex) non si sentano assolti coloro che in quei partiti non c’erano perché col rimescolamento delle carte avvenuto per “Mani pulite” la diaspora ne ha ridistribuiti moltissimi nei partiti odierni.
Non saranno più comunisti e democristiani d.o.c.g. ma la musica è sempre la stessa e dopo il quarantennio ci sarà un altro quarantennio.
Genovesi e Liguri pensate davvero che l’italian style possa cambiare?
Genovesi e Liguri tagliamo la corda finché siamo in tempo
Genovesi e Liguri liberiamo la nostra Terra dal cappio
Dobbiamo abbandonare l’italia
Ma sanno quello che fanno?
- Dettagli
- Scritto da Pierluigi Patri
- Categoria: politica
Sì lo sanno benissimo ma ‘sti politicanti vogliono confonderci le idee.
Parlano … parlano ma fanno il contrario di quello che dicono.
Fassina Stefano è un economista (almeno così è scritto su Wikipedia) ma anche deputato italiano e niente-po’-po’-di-meno che viceministro dell'economia e delle finanze.
Da così alto ruolo sentenzia che “… le tasse sono un'emergenza nazionale: dobbiamo ridurle …”.
Ma cosa fa la banda del buco (finanziaro) : le tasse le aumenta così " La Tasi peserà più dell'Imu "
Non so chi sarà chiamato a pagarla, cioè se saranno sempre i soliti noti o se verranno coinvolti anche coloro che non erano caricati dell’Imu.
Fatto sta che le tasse invece di diminuirle le aumentano.
Genovesi, Liguri di questi non ci possiamo fidare.
Dobbiamo abbandonare l’italia
La terra di nessuno
- Dettagli
- Scritto da Luiggi Pariggi
- Categoria: politica
Nelle scorse ore si è svolto un dibattito, senza esclusione di colpi, attorno all'ipotesi di un indulto che ha visto scendere in campo oltre alle varie forze politiche anche il Presidente della Repubblica.
E' stato proprio quest'ultimo ad usare i toni più forti quando ha accusato il M5S - fin lì accanitamente contrario all'operazione giudicata come un espediente per salvare Berlusconi dai suoi guai giudiziari - di fregarsene degli italiani.
Subito gli hanno fatto eco diversi esponenti della maggioranza di governo che hanno buttato sul piatto della bilancia l'intero repertorio della teoria critica verso la condizione dei reclusi nelle carceri italiane: sovraffollamento, scarsa pericolosità sociale di alcune categorie di reato,insufficiente capacità rieducativa dell'istituto carcerario.
Stabilito che è inaccettabile un sistema carcerario che non ha nessun riguardo della dignità umana, a cominciare dal fatto che obblighi le persone ivi confinate ad un sovraffollamento fuori da ogni misura, resta da rispondere a due domande.
E' possibile ovviare alle condizioni disumane di un sistema carcerario senza per questo scaricare una volta di più sulle vittime dei reati i costi fisici, morali e materiali di una inefficienza che prima di ogni altra cosa è politica?
E' giusto amnistiare migliaia di persone la maggioranza delle quali scientemente ha infranto la Legge?
La risposta alla prima domanda è sì! Basta costruire nuove e moderne carceri. Se per assurdo una società ha un milione di delinquenti non è che, dato il numero elevato, le sue istituzioni possono ovviare alla necessaria repressione e condanna. Se una società ha un milione di condannati costruisce un milione di celle.
Quella di costruire nuove carceri per rispondere al crescente numero di reati è per esempio la proposta del Ministro degli Interni francese. Proposta che ha visto l'opposizione di parte del locale Governo più orientato verso forme di prescrizione.
Eppure l'esperienza mostra che rapidamente gran parte dei soggetti “amnistiati” rientra in carcere per gli stessi reati per i quali già vi era detenuta.
Il che porta a ritenere che la risposta alla seconda domanda è no!
No, proprio perché molti reiterano i loro comportamenti delittuosi ed a poco vale dire che quei delitti non siano poi così gravi.
Per chi ne rimane vittima ogni atto lesivo della propria dignità, dei propri beni, è un atto ingiusto ed inaccettabile. Se così non fosse allora perché prevedere una norma di Legge che lo reprime?
Difatti alcuni fra i sostenitori della pratica dell'indulto ravvisano la necessità di depenalizzare alcune tipologie di reato. La depenalizzazione è davvero un processo desiderabile? Fino a che punto i suoi sostenitori contano sul fatto che una volta depenalizzato, il reato non sia commesso da un numero maggiore di persone?
La risposta non c'è.
Quello che si può dire è che non è questo il modo migliore di interessarsi dei problemi degli italiani. Molti avranno notato come l'attuale Governo cerchi di rimanere in piedi in ogni modo, per la paura che hanno delle elezioni i partiti che lo sostengono. Resistono nella speranza di recuperare la fiducia di quella parte di elettorato che si è indirizzato verso il M5S o si è astenuto.
Non sembrano rendersi conto che è stata proprio la ritirata della responsabilità civica dello Stato da molte sfere della vita sociale ad isolare nella terra di nessuno quasi il 50% dell'elettorato. Ed è il motivo per cui tanti fra questi non intendono tornare indietro, mentre altri non possono evitare di pensare a dove li porterà il cammino intrapreso.
Per questo non è importante quanti siano oggi quelli in attesa nella terra di nessuno, perché oltre a quello del loro ritorno all'uguale c'è sempre la possibilità che molti fra gli altri siano disposti a seguirli.
Specie se le cose andranno come sembra ed al momento delle elezioni gli interessati si ricorderanno di chi ha messo in libertà quelli che li hanno derubati per strada.
O la Borsa o la Vita
- Dettagli
- Scritto da Peter Beffroy
- Categoria: politica
Oggi, il FMI (Fondo Monetario Internazionale) avrebbe proposto o pensato, non ho capito bene essendomi l'informazione arrivata per vie traverse, di risolvere il problema dell'eccessiva esposizione debitoria dell'Italia alla maniera di Cipro: con un prelievo del 10% sui conti bancari.
Non so dire quale sia stata l'eventuale risposta dei nostri governanti, so che in ambienti bancari alcuni hanno cominciato ad indossare i giubbetti di salvataggio. Anche se un'ipotesi del genere fosse solo paventata pubblicamente, certamente si scatenerebbe il fuggi, fuggi generale dei correntisti.
Quelli che non hanno indossato il giubbotto di salvataggio comunque hanno deciso di prendere qualche lezione di nuoto.
Probabilmente non si arriverà mai ad una imposizione come quella ipotizzata dal FMI - Italia o non Italia, Europa o non Europa, i partiti e molto di più i politici vivono di voti - ma i più sono convinti che un prelievo forzoso dell'1% sia molto più che possibile. Specie se come appare ormai sicuro prima o poi l'Italia dovrà accedere ad un qualche programma di sostegno europeo.
Su questo punto i bene informati dicono che si accettano ancora scommesse, ma solo sulla data : prima o subito dopo la fine dell'anno in corso.
Allo stesso modo qualche scommessa si può ancora fare alla roulette sull'entità del prelievo. Ma sono scommesse sempre più pericolose, perchè la roulette non è quella inglese ma quella russa e la posta in palio è : O la Borsa o la Vita.
Commenti recenti
Visualizza altri commentiIl trovatello suonato
- Dettagli
- Scritto da Pierluigi Patri
- Categoria: politica
Ieri sera alla puntata di “Piazza Pulita” (condotto da Corrado Formigli, su La7, durata più di 2ore e mezza) ha partecipato Franceschini Dario, attuale “ministro per i rapporti con il parlamento e il coordinamento delle attività di governo” ( … alla faccia della sintesi).
Al tempo 46’31” il conduttore introduce le interviste ad alcuni esperti di economia che illustrano un quadro molto preoccupante, disastroso, della situazione economica e finanziaria della repubblica italiana (se vi piacciono i film del terrore, andateli ad ascoltare).
Al tempo 50’59” è il turno di Alessandro De Nicola (Adam Smith Society) che citando i dati forniti dal DPEF (Documento di programmazione economica finanziaria) del governo italiano sferra una serie di ganci, diretti e montanti che stordisce Franceschini.
A questo punto il conduttore gli fa una domanda sui vincoli posti dall’Europa e come un pugile suonato che reagisce agli attacchi del rivale in modo scoordinato, inefficace, privo di lucidità il “nostro amico” sostiene, tra l’altro (tempo 1h01’33”) che “ … quando sei nel momento di massima crisi non puoi avere il massimo del rigore, anche in una famiglia si capisce che è così …”.
Ma dov’è nato ‘sto qui? Ma chi l’ha tirato su? Ma ce l'ha una famiglia normale?
Questo "ragiona" alla rovescia.
Mi risulta che in una famiglia in crisi economica si stia attenti al centesimo per non sprecare nulla e ‘sto politicante sostiene esattamente il contrario di ciò che la comune logica suggerisce.
Ma già, questi (e quelli prima di loro durante l’ultimo quarantennio) non sono individui comuni, normali, sono quelli che governano … ed i risultati si vedono.
Genovesi e Liguri: questi, come i savoia hanno insegnato , non rispondono per le loro malefatte. Loro hanno creato il debito, ma lo faranno pagare a noi.
Genovesi e Liguri: questi finiranno per piazzarci “una mega patrimoniale straordinaria” (Mario Seminerio, economista, tempo 50’20”) che ci poterà alla rovina.
Genovesi, Liguri: questi ci portano a fondo e nessuno verrà a ripescarci.
Dobbiamo abbandonare l’italia
Pierluigi Patri
Permalink