La prova del 9
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Nel recente periodo mi è capitato di leggere alcune valutazioni sul funzionamento dell’italia ( il libro del Prof. Visin “FAVOLE & NUMERI”, il giudizio sui G7 dell’OCSE-Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico , una graduatoria del World Economic Forum).
Tutte uniformemente deprimenti ma accomunate da una caratteristica : fatte dall’esterno del sistema.
A voler essere buoni si potrebbe ipotizzare che da tale punto di osservazione le cose potrebbero essere viste in modo un po’ distaccato, forse troppo teorico, magari non proprio aderente alla realtà quantomeno nei dettagli pratici. Un po’ come giudicare un’auto solo leggendone le caratteristiche tecniche sul manuale senza averla mai guidata.
La lettera di Bernardo Caprotti al “Corriere della Sera” fa evaporare le eventuali riserve.
Alle difficoltà di natura politica che si possono intuire per i problemi ad aprire a Firenze, Genova e Modena si aggiungono gli ostacoli burocratici dell'amministrazione civile chiaramente segnalati in una frase sintetica e lapidaria : “… un'impresa che deve difendersi dalla Pa (pubblica amministrazione) in tutte le sue forme e a tutti i suoi fantasiosi livelli ogni giorno che Dio comanda. Tassata al 60%, non più minimamente libera di scegliersi i collaboratori ...“ .
Ingerenza politica, oppressione burocratica, soffocamento fiscale. I tre ingredienti caratteristici dello stato italiano, questa volta visti da una posizione scomoda, quella di chi c’è immerso fino al naso.
Cari genovesi, ma vi pare possibile continuare a sopravvivere in questo condominio?
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G20 a San Pietroburgo. Rai News24 ci informa che a poco meno di un'ora dall'inizio dei lavori del summit Letta Enrico rilasciava un’intervista in cui ha affermato, tra le altre cose, che “ … tutti in Italia devono essere consapevoli e convinti che l'Italia non è in difficoltà. “.
Belin che velocità nel rilasciare interviste! Il summit è appena cominciato e già dichiara. Stupefacente.
Ma è super-stupefacente quanto affermato. Che sia stato preda di qualche allucinazione? Che abbia percorso un viaggio nella dimensione spazio-temporale?
Visti il 7° ed il 49°/140° posto di cui ho scritto ieri come si fa a dire certe cose. Ci vuole una esagerata dose di italica fantasia. E non si rivolge agli Eschimesi o agli Aborigeni che, comprensibilmente, possono non aver presente la situazione. Il “prestidigitatore” concettuale manda il messaggio direttamente a chi abita nella penisola italiana.
Da non credere, non è possibile raccontare ‘ste balle.
C’è poco da fare. Con individui come questi non è possibile che le cose cambino. D'altronde questi politicanti sono stati coltivati nell’italica serra su un terreno savoiardo-badogliano che può generare solo questi frutti (tossici per noi).
Italiani ultimi
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Gli Stati che compongono il G7 sono : Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti.
Oggi, sul sito de “ Il Sole 24ore”, un articolo riferisce che “… l'Ocse mette a nudo l'Italia come unico Paese del G-7 ancora in recessione …”. Ultimi : bene, bravi!
Puntuale come una tassa Letta Enrico si precipita a precisare, senza dubbi e/o esitazioni, che «apriremo il confronto a breve» per rilanciare il piano per la crescita contenuto nel documento presentato da Confindustria e Sindacati alla Festa Democratica in corso a Genova.
Provate ad indovinare quali sono i punti su cui dovrebbero intervenire. Fisco, industria, revisione degli assetti istituzionali ed efficienza della spesa pubblica. Ma noooo ?! È la scoperta dell’acqua calda.
Ma quanti anni sono che ‘sti italiani parlano sempre delle stesse cose arrivando puntualmente ai soliti non-risultati? Questi politicanti sono i figli politici dei protagonisti del compromesso storico e qualcuno di quei protagonisti è addirittura ancora in circolazione. E la barca sta lentamente affondando mentre il direttore e l’orchestra stanno suonando sempre la solita musica variando, forse, il ritmo.
Ohhh, genovesi. Belle anime candide, quanto vi piace questa musica. Mettetevi comodi sul divano italiano ad ascoltare la soporifera melodia e quando vi sveglierete sarà tardi.
Ma non potrete dire che nessuno ve lo aveva detto.
Italiani 49esimi
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Non si fa a tempo a leggerne una che ne viene pubblicata un’altra ancor più gustosa.
Il World Economic Forum ha pubblicato l’annuale graduatoria globale sulla competitività. L’Italia, in un “crescendo” rossiniano, passa dal 42° posto dello scorso anno all’attuale 49°. Tombola !
Tanto per citare alcuni stati vicini ai sacri confini dell’italia una-unica-indivisibile : Svizzera al 1° posto, Germania al 4°, Francia al 23°.
Distanti, non solo Kilometricamente, troviamo Singapore al 2° posto, Finlandia al 3°, Gran Bretagna al 10° .
Gli italiani ed i genovesi depressi all’idea di essere finiti al di sotto di Barbados e Lituania saranno sicuramente rincuorati dal sapere che si ritrovano sopra i Kazaki. Però non si consolino troppo, gli uni e gli altri, perché la valutazione su sistema istituzionale, giudiziario, trasparenza amministrativa, tasse, debito pubblico, regole su assunzioni e licenziamenti, regole sugli investimenti dell'estero e accesso al credito li fa scendere ancora più in basso.
Al 140° posto sui 148 paesi monitorati. Supertombola !!!
Uno Stato le cui le linee guida saranno quelle che abbiamo indicato in “Chi siamo” diventerebbe una piccola Svizzera -per di più col mare- ed è facile immaginare quale sarebbe il nostro posto nella graduatoria.
Noi Genovesi lo sappiamo benissimo, chi non lo ha ancora capito sono gli italo-genovesi … meschinetti.
Finis Italiae
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Che la fine sia vicina?
Il 19 luglio scorso “Il Fatto Quotidiano” ha pubblicato un’intervista a Gustavo Zagrebelsky, che è stato giudice della Corte costituzionale dal 1995 al 2004 e presidente emerito.
Parlando dei recenti e numerosi episodi di natura politica e costituzionale ha affermato “… Si fa finta di vivere nella normalità della vita democratica, ma non è così. Su tutto domina la difesa dello status quo, in questa maniera la democrazia muore…".
Ha continuato affermando che “…È come se una rete invisibile avvolgesse le istituzioni politiche fossilizzandole; imponesse agli attori politici azioni e omissioni altrimenti assurdi e inspiegabili; mirasse a impedire che qualunque cosa nuova avvenga. Questa è stasi, situazione pericolosa…”.
Il suo curriculum professionale non consente di prenderne alla leggera le affermazioni né di etichettarle come esternazioni finalizzate al carrierismo. Quindi se arriva a sostenere un’opinione così pesante significa che ne ha fondati motivi e che la situazione è più incancrenita di quanto vogliano farci credere o di come la gente può immaginare.
Allora, parafrasando il titolo di un libro di Sergio Romano, la repubblica italiana è prossima alla liquefazione?
Lo spero, ma conoscendo la camaleontica inventiva italiana ed il costume savoiardo-badogliano che dalle Istituzioni si irradia al singolo penso non sarà un percorso rapido.
Però non significa sia lunghissimo.
Quindi continuiamo a darci da fare con la nostra attività perché niâtri sémmo quélli do brichétto ed al momento buono vogliamo essere pronti.
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Alla fine dell'Italia? Una domanda legittima di questi tempi. La cui risposta, ragionevolmente, è: per come l'abbiamo conosciuta fin qui, costosa e spesso pasticciona, si. Resta da vedere come evolverà la situazione. Si dice che il tempo sia galantuomo. Non lo so. Nell'attesa si spera che al centro...Mi piace 0
Pierluigi Patri
PermalinkOspite (Andrea Chiesa)
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