Inceneritore: non sarà a Scarpino
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- Scritto da S.R.
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Allora : l'inceneritore non sarà più costruito a Scarpino. Evviva !
Nelle pagine di questo sito non si è mai discusso sul tipo di impianto preferibile. Inceneritore? Trattamento meccanico-biologico (TBM)? Trasformazione dell'indifferenziato in conbusrtibili chimici (waste to chemical)?
Per mancanza di competenza tecnica sarebbe stato imposibile esprimere la preferenza per un sistema piuttosto di un altro.
Invece è stata sempre sostenuto con convinzione il tipo di sistemazione: la caverna artificiale.
Non mi risulta sia stata ufficializzata la scelta della località anche se qualcuno ha ventilato l'ipotesi della val Bormida . Comunque, che sia un posto od un altro purchè in ambito montuoso, la soluzione ipogea resta la preferibile sia per l'aspetto paesaggistico che per la sicurezza.
In un passato relativamente recente e a proposito di altri impianti a rischio (per esempio i depositi "petrolchimici") l'Associazione Repubblica di Genova ha recapitato agli Amministratori locali la documentazione relativa alle localizzazioni ipogee evidenziandone gli aspetti della sicurezza.
Non si tratta di un'ipotesi tecnica innovativa con le relative incertezze realizzative e funzionali ma di un approccio largamente utilizzato nei Paesi Scandinavi noti per la loro attenzione alla salvaguardia paesaggistica e alla sicurezza ambientale.
Gioia Tauro-tristezza Genova
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- Scritto da Caparbia Mente
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A Genova gli Amministratori, ma non solo loro, hanno una spiccata attenzione sulla Mega-diga, sulle Mega-portacontainers, sui Mega-parcheggi per i TIR come
se la prosperità futura della Città si giocasse tutta su quel tipo di traffico.
Quell'attenzione pare offuschi altri obiettivi certamente più ricchi ed appetibili ma, tant'è, il più importante porto del Mediterraneo (così viene definito) richiede grandi impegni per continuare a primeggiare e portare via traffici marittimi ai porti del nord Europa tramite il corridoio Reno-Alpi (Rfc : Rail Freight Corridor Rhine-Alpine).
Non essendo un esperto di logistica mi sono limitato a pescare alcuni dati con la rete mettendoli insieme con un pizzico di artimetica.
Anno 2024:
- il sistema portuale del Mar Ligure Occidentale (Genova e Savona) ha movimentato 2.820.000 containers
- il sistema portuale del Mar Ligure Orientale (Spezia e Marina di Carrara) ha movimentato 1.238.258 Teu (riferito a Spezia)
Quindi il totale dei containers movimentati durante il 2024 nei porti liguri ammonta a 4.058.258.
Bene, molto bene, benissimo. Con la megadiga per le megaportacontainers il futuro prospetta numeri ancor più elevati. O no...?
Perbacco, forse no! Perchè, a quanto si legge ->->
E allora? Dove finiscono i sogni genovesi di gloria "containeristica"?
Fine della sezione dedicata a tristezza Genova.
Inizio della brevissima sezione dedicata a Gioia Tauro; brevissima perché il titolo dell'articolo pubblicato a pagina 13 del Secolo di ieri parla da solo.
Qui a lato le considerazioni del Direttore dell'Area Mediterranea Til (MSC) che non lasciano dubbi sull'importanza attuale e le potenzialità di quel porto nella catena logistica della penisola italiana.
A questo punto non ci rimane che porgere un grazie di "quore" ai nostri Amministratori per la loro lungimiranza. Intanto i giovani qualificati gli fanno ciao con la manina mentre stanno partendo per lidi che offrono loro occasioni di soddisfazioni professionali ed economiche.
Quindi abbiamo ragione ! bis!
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- Scritto da Pierluigi Patri
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Sarete voi, frequentatori di questo sito, a valutare se l'affemazione che fa da titolo abbia ragion d'essere o meno.
In queste pagine se n'è già scritto numerose volte del rapporto tra sapere e benessere economico, sociale ed ambientale. La cultura scientifica e umanistica sono preziosi propellenti per una Comunità che desideri un presente sicuro ed un futuro tranquillo.
Il sapere ha un'effetto trainante su vari campi, direttamente o indirettamente connessi.
200 scienziati riuniti a Genova per un congresso rappresentano un successo anche di immagine che riverbera la nostra Città in ambienti di assoluta qualità e pregio.
Non c'è dubbio che le ricchezze artistiche, culturali e paesaggistiche della Superba, ..."per uomini e per mura, il cui solo aspetto la indica signora del mare”, siano un ottimo biglietto da visita e di richiamo per l'organizzazione di eventi internazionali ma, in questo caso, un'azienda la cui produzione ha un elevatissimo contenuto di sapere -e di valore aggiunto- ha significativamante contribuito alla scelta dalla sede congressuale.
L'azienda in questione è la AGS Superconductors Company cha ha sedi a Genova e Spezia.
A questo punto è inevitabile una domanda netta: alla Città, alla Comunità, porta più ricchezza la produzione di banda stagnata o quella di magneti super conduttori?
Porta remunerazioni più alte, benessere sociale più diffuso, ambiente più gradevole la produzione di banda stagana o di magneti super conduttori?
Il nostro territorio, cosi povero di aree ampie e facilmente collegabili, trova più vantaggio da lavorazioni a basso rapporto di addetti per unità di superficie e basso contenuto di sapere oppure da attività ad alto rapporto di addetti per unità superficie ed elevato contenuto si sapere ?
É stata dibattuta l'ipotesi di un riutilizzo (quantomeno parziale) della grandissima area occupata inappropriatamente dell'ex ILVA a Cornigliano. Perchè non cogliere l'occasione per insediarvi la AGS Superconductors Company e dare il via ad un complessivo e più proficuo utilizzo di quel milione di metri quadrati?
Il valore di quell'area è rappresentato dai vicini e comodi collegamenti stradali, ferroviari, aerei e marittimi; l'insediamento di un'azienda all'avanguardia può essere fattore attrattivo per altre aziende tecnologicamente evolute.
Uno sviluppo di questo tipo rappresenta il giusto risarcimento per Cornigliano che ha sofferto e soffre di una schiavitù siderurgica da oltre mezzo secolo ed i benefici si estenderebbero a tutto il Ponente.
Come già chiarito in altri articoli a proposito dell'ex ILVA la proposta che sosteniamo non ignora le necessità degli attuali dipendenti; le Amministrazioni locali e centrali insieme ai Sindacati possono trovare le soluzioni opportune per il reimpiego necessario a mantenere loro una fonte di reddito.
Porti ed automazione: crisi sociale
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- Scritto da Caparbia Mente
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É notizia di oggi lo sciopero dei portuali americani che sta mettendo in crisi i trasporti internazionali.
Perché quei portuali sono arrivati ad intraprendere uno sciopero così dirompente?
Beh, la retribuzione ne è un punto caratteristico. Ma non l'unico.
C'è grande preoccupazione per il loro futuro: il rischio di perdere il posto di lavoro a causa dell'automazione del lavoro in banchina.
In queste pagine abbiamo avuto già altre occasioni per evidenziare che la gran cassa sull'aumento del traffico di containers come fonte di ricchezza locale legata alla manodopera sia informazione fatua.
Viene il sospetto che sia semplicemente un'iniziativa "pubblicitaria" per far accettare una trsaformazione urbanistica irreversibile tale da lasciare ai Genovesi solamente occupazione di suolo con scarsissime ricadute economiche locali, traffico di TIR e relativo inquinamento, povertà sociale e decadimento culturale. Esattamente l'opposto di quanto ci serve per contrastare tutti i parametri negativi (fuga di talenti, scarse prospettive di lavori gratificanti per i nostri giovani, decremento anagrafico).
Non sto a ripetere concetti già espressi in questo sito (1 2 3 4 5 6 7 8 9) anche perchè la preoccupazione dei camalli statunitensi per l'automazione delle banchine si è già concretizzata in un terminal di Qingdao alla fine di dicembre dello scorso anno: l'automazione consente di cancellare l'80% del personale.
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