Sconfitta ex aequo
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- Scritto da Caparbia Mente
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Da giorni si susseguono articoli sull'utilizzo delle aree ex-ILVA di Cornigliano.
Stanno affrontandosi due fazzioni* : gli ammistratori locali (Toti, Presidente della Regione, e Bucci, Sindaco di Genova) ; i sindacati (in particolare Maurizio Calà, Segretario generale della Cgil Liguria).
I primi, constatato il sottoutilizzo degli spazi -1.300.000 m2- che l'accordo di porogramma del 1999 e successive modifiche ha dato in concessione alle acciaierie, sostengono la necessità di un diverso utilizzo di almeno una parte di quelle preziose aree : BENE, PROPOSTA OTTTIMA.
Gli stessi ne propongono l'uso per la logistica (containers) e per realizzare un grande parcheggio attrezzato per i TIR : MALE, IDEA DISASTROSA.
I secondi sostengono che logistica e turismo non portano adeguata ricchezza per il territorio : BENE, CONSIDERAZIONE OTTIMA.
Per evitare di perdere ricchezza vogliono mantenere la produzione di latta: MALE, IDEA DISASTROSA.
Per coloro che, come me, non frequentano i tortuosi meandri dei palazzi è impossibibile sapere quali decisioni verranno prese sulla questione.
Che prevalga la proposta dei primi o dei secondi si tratterebbe di una sonora sconfitta ex aequo con deprimenti ripercussioni sulla Città, sui suoi giovani che non potranno sperare in un futuro di soddisfazioni professionali ed economiche, sul teritorio circostante che sarà privato di un miglioramento sociale ed ambientale.
Posso capire l'atteggiamento dei sindacati -anche se non lo condivido- perchè hanno la funzione di badare più al presente dei problemi che non alla programmazione del futuro di una comunità.
Invece mi è "difficile" comprendere il percorso decisionale degli amministratori che per l'interesse complessivo dell Città e del territorio circostante dovrebbero tenere in non cale le chiacchierate conviviali e progettare il futuro delle aree amministrate traguardando ad almeno 25-30 anni che, però, non deve limitarsi al porto su cui si punta troppo dimenticando che -Terzo Valico o meno- non potrà mai competere coi numeri realizzati dai porti del nord Europa.
Se si vuole rendere ricca Genova, il suo territorio ed i suoi giovani (compresi i figli dei dipendenti ex-ILVA) gli amministratori ed i sindacati devono puntare su ricerca, conoscenza e relative produzioni ricche di valore aggiunto. Devevono puntare alla massimizzazione dell'utilizzo delle poche aree di pregio.
* le fazzioni erano la struttura organizzativa dell'attività politica nell'antica Genova; le fazzioni sono paragonabili agli attuali gruppi di interesse, altrimenti definiti lobbies.
Fabbrica spaziale e .... binocoli
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- Scritto da Jules Gabriel Verne
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Non sono stupito e, lo confesso, avrei voluto scriverci un libro perché il progetto è molto interessante e fa toccare il futuro.
L'idea mi era già chiara nel 1865 e vedo con piacere che si sta arrivando a qualcosa di pratico.
Esprimo le mie felicitazioni a coloro che lavorano in Thales Alenia Space e Space Cargo Unlimited.
Per contro provo per i genovesi un sentimento di pietas carico di pena.
Già perché a poco più di 100 Km (in linea d'aria, visto l'argomento spaziale) pianificano il futuro prossimo mentre in quel povero (d'idee) luogo insistono, persistono e perseverano con latta e containers quasi fossero neandertaliani imbrigliati dalla glaciazione intellettuale o nipotini di Ötzi .
Ma il riscatto genovese potrebbe essere dietro l'angolo?
Certo, è possibile che l'occasione sia vicina: la vedo... col binocolo.
Il Sindaco Bucci ha orgogliosamente dichiarato che ci sono già quattro aziende interessate ad insediarsi sul 1.300.000 metri quadrati dell'ex-ILVA.
Le vedo già, col binocolo, le quattro aziende con produzioni ad elevatissimo contenuto di sapere. Tra quei 400 posti quanti saranno i chimici, i fisici, gli esperti di computing quantistico, gli abili tornitori e fresatori capaci di produrre pezzi singoli necessari ai prototipi ?
Immagino già sale per meeting e riunioni, confortevoli biblioteche, spazi dedicati agli studenti per farli familiarizzare con le nuovissime tecnologie.
Ecco la rinascita culturale ed economica, ecco l'incremento demografico perché i giovani Genovesi non emigreranno ed, anzi, giovani di altri luoghi vorranno fermarsi a Genova.
Altro che containers o fabbriche di articoli da utilizzare in cucina.
Intanto ho deciso di avviare un'attività commerciale: vendere binocoli.
A Genova non parte bastimento, ...
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- Scritto da Pierluigi Patri
- Categoria: A ciassa do paize
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... se prima a Ginevra qualcuno non è contento !
L'autore della rima baciata è A. Qua. che ha lasciato il segno su Il Secolo XIX di oggi.
Facciamo i complimenti al "misterioso" autore per aver portato all'onore della cronaca cittadina un concetto chiaro e semplice che dovrebbe essere talmente evidente a tutti da non venire nemmeno proposto.
Genova NON deve essere una città portuale ma una città col porto : non è la stessa cosa.
Il versante ginevrino di MSC dimostra che non è necessario essere città portuale per fare soldi -cioè creare ricchezza- di cui beneficia, ovviamente, l'azienda ma anche il territorio in cui l'azienda ha sede.
In termini più chiari: la parte nettamente maggiore dei soldi ruota attorno a siti puliti mentre la "rumenta" (confusione, traffico, inquinamento, occupazione di spazi altrimenti utilizzabili) rimane -tutta- nella città portuale in cui rimangono le briciole.
Inoltre essere città portuale non rientra nella tradizione della Repubblica di Genova perchè la Repubblica traeva ricchezza dai commerci e dalle attività finanziarie.
Come ricordava Andrea Spinola il traffico facente capo al porto era prevalentemente legato alle necesità di complessivo sostentamento del territorio.
L'attuale ruolo della Città e del suo porto è stato "inventato" per le esigenze espansionistiche dei savoia, poi ci si è messo il Fascismo con pretese imperiali tanto è vero che il regnante di allora era definito anche imperatore d'Etiopia. Finito il periodo fascista il nuovo regime democratico ha perpetuato il ruolo ancillare di Genova rispetto alle esigenze padane.
Così ora ci troviamo ad essere una succursale al rimorchio (termine usato non a caso) di MSC e della ricca e prospera Repubblica di Ginevra.
Amministratori, politici, va bene così ?
Intanto c'è chi sostiene (Il Secolo XIX del 24/11/2022) che con la mega diga per mega portacontainers verrà costruito il fututo per i nostri figli ed i figli dei nostri figli .... i cui figli gireranno in bicicletta tra camion e containers.
Ma cosa vogliamo di più dalla vita?
Bravo Landini...
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- Scritto da Santi Giacomo
- Categoria: Costume e Società
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… siamo d’accordo con Lei anche questa volta, come ci era capitato tempo fa.
Ora, come allora, l'argomento sono le tasse.
"... perché bisogna trattare bene chi paga le tasse e colpire chi le evade o non le paga affatto..." è una affermazione logica e di una linearità talmente semplice che dovrebbe risultare chiara ed incontestabile per tutti.
Da sempre sosteniamo questo concetto ma le nostre possibilità di incidere nel mainstream mediatico sono condizionate dal limitato seguito su cui possiamo contare però è facilmente immaginabile che l'intevento del Segretario generale della CGIL lasci il segno tra i contribuenti indipendentemente dal loro orientamento partitico.
Coloro che evadono le tasse e/o non le pagano affatto, beneficiando comunque dei servizi pubblici erogati, sono sanguisughe che impoveriscono la società direttamente (perchè non contribuscono al suo funzionamento) ed indirettamente (perchè drenano risorse altrimenti utilizzabili).
Lo Stato italiano dispone dei mezzi necessari per far emergere le situazioni da Lei evidenziate ma gli interventi appaiono -quantomeno ai profani- più indirizzati ad una spettacolarità fiinalizzata all'apparire che ad una sostanziale opera di bonifica.
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