Rapallizzare
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- Scritto da Barca & Baciccia
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Il calo demografico è un argomento che va di moda in questo periodo, un po' come il green legato all'eccessiva produzione di CO2 (ma se la popolazione si riduce non dovrebbe ridursi anche la produzione di CO2?).
Su Il Secolo XIX di oggi è stato pubblicato un articolo col sottostante titolo
Nel Consiglio comunale di Santa Margherita maggioranza ed opposizione hanno deciso di lanciare l'appello che avete letto facendo leva sulla consuetudine dei milanesi, sulle possibilità di lavoro a distanza e sulle condizioni ambientali e climatiche davvero accattivanti.
Non c'è dubbio che la nostra Terra, adeguatamente curata, sia una Terra d'oro: la Liguria di Terra e la Liguria di Mare.
Per di più il versante marino, in particolare, ha un comprensibile appeal per chi vive in pianura anche se nei decenni passati la Riviera di Levante e, ancor più pesantemente, la Riviera di Ponente sono state sottoposte ad un vergognoso deturpamento ambientale tanto da giustificare il neologismo "rapallizzare".
Lo scempio ambientale ha coinvolto, con altre modalità e motivazioni, anche Genova ed anche per Genova si sentono allarmi e lamentazioni sul calo demografico.
A questi noi rispondiamo semiprovocatoriamente invitando l'attuale Amministrazione e quelle future (infatti ci vorrà qualche decennio) a de-rapallizzare la Città, anzi, le Città (volgarmente definite delegazioni o periferie) per recuparare il decoro, la bellezza, il senso civico degli abitanti. Per migliorare la qualità della vita di tutti noi !
Già ora ci sono le occasioni per iniziare la rinascita.
Chi di dovere (oggi e nelle future amministrazioni) si dia da fare altrimenti sarà correo per l'attuale degrado.
P.S. la demolizione della Diga di Begato è il primo passo per una revisione della Città, per la Sua rinascita, ed in questo video trovate il modello danese di superamento del ghetto che, seppure in una situazione un po' diversa dalla nostra, mostra come si possano trovare soluzioni per il riequilibrio di un territorio.
“Tracce per il futuro di Genova”
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- Scritto da Pierluigi Patri
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È il titolo di un evento realizzato dalla Fondazione Garrone.
Nel relativo articolo pubblicato sul "Il Secolo XIX" di ieri sono stati esposti i nodi ed i punti di forza di Genova:
I problemi sono chiari e concatenati l'uno con l'altro come chiare e concatenate sono le direttrici che consentono di porre rimedio ai problemi non solo neutralizzandoli ma, partendo proprio da quelli, pianificando il futuro, ricco per tutti.
Ci fa piacere che la Fondazione abbia lanciato il sasso su questioni che l'Associazione Repubblica di Genova dibatte da due anni almeno.
"limitatezza spaziale", "perdita della presenza industriale", "invecchiamento della popolazione", "condizioni ambientali, geografiche e climatiche", "concentrazioni di saperi" sono argomenti critici e determinanti su cui impostare (e realizzare) un nuovo sviluppo dalla Città e dei Territori che insistono su di Essa.
Ne abbiamo scritto in diversi articoli pubblicati su questo sito (1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9) evidenziandone anche un concatenamento logico.
Le nostre forze non sono tali da consentirci un grande impatto mediatico come, invece, è possibile alla Fondazione Garrone pertanto ci rallegriamo di questa iniziativa che deve dare una sveglia .
Continueremo a puntualizzare che la ricchezza di cui parliamo non sarà eslusivamente economica ma, per i presupposti già pubblicati, necessariamente complessiva : culturale, sociale, economica, ambientale.
Cioè atta a realizzare un ambiente civico in grado di confrontarsi con quello di Stati e di Comunità che vengono ripetutamente presi ad esempio.
A noi pare scontato che in un ambiente sociale ricco funzioneranno bene anche le cose apparentemente più banali: strade pulite, verde tenuto come fosse un giardino privato, servizi per il cittadino puntuali ed efficienti.
Alcuni dei nodi segnalati ("obsolescenza infrastrutturali" ed il conseguente "isolamento geografico") sono addebitabili solo parzialmente alle Amministrazioni -presenti e passate- del nostro Territorio ma la "limitatezza spaziale" e la "frammentazione fra quartieri" sono punti su cui hanno giurisdizione e, pertanto, devono intervenire per raggiungere il miglioramento civico.
Proprio la "limitatezza spaziale" dovuta all'orografia della nostra Terra impone scelte culturali e produttive che consentano di utilizzare al meglio le nostre aree; attività culturali che si concretizzino in centri di ricerca e le conseguenti attività produttive ad altissimo valore aggiunto rappresentano lo strumento ideale per dare dignità ai quartieri in progressivo degrado.
Condizioni civiche ideali sono l'antidoto al calo demografico; ricerca e cultura -indicate nei punti di forza- sono l'alternativa di qualità alla perdita di presenza industriale di bassa qualità.
Abbiamo ben presente le difficoltà imposte dall'apparato politico e burocratico centrale -su cui si modula quello periferico- che pare organizzato apposta per ostacolare (impedire?) interventi su servizi fondamentali come la scuola per cui viene preferito un sistema atto ad appiattire gli slanci degli studenti piuttosto che ad incentivarne le propensioni. Ma le amministrazioni locali devono -per quanto reso loro possibile- sviare quel sistema e trasformare la scuola in una Scuola mezzo di elevazione sociale.
In prossimità delle elezioni comunali i contendenti sfoderano tutte le possibili occasioni di polemica per criticare l'antagonista : piantatela con le geremiadi!
Cultura (scuola, Università, centri di ricerca scientifica ed umanistica)
Attività industriali (produzioni consone al territorio cioè ad alto ed altissimo contenuto di conoscenza)
Su un "terreno di cultura" così potete creare le condizioni adatte ad un incremento demografico di qualità, ad un miglioramento civico, ad una ricchezza diffusa : per Genova Superba!
Calo demografico
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- Scritto da il cicogno tecnologico
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A coloro che si preoccupano del calo demografico un suggerimento lo fornisce (indirettamente) dalle pagine de Il Secolo XIX di oggi il dr. Alessandro Pane, Direttore Ricerca e Sviluppo di Ericcson nella penisola italiana
Lo sviluppo di settori ad alta tecnologia è capace di attrarre talenti.
Questo significa invertire il trend demografico o no?
A Genova abbiamo la possibilità di attrarre insediamenti per la ricerca nelle aree male utilizzate dell'ex-ILVA.
Perchè maggioranza, opposizione e sindacati non fanno uno sforzo di "fantasia" per programmare un futuro promettente destinato, come ovvietà cronologica impone, ai giovani di oggi, domani e dopodomani?
Non ci arrivano (ma ne dubito) oppure ....?
Ritenetevi responsabili del progressivo impoverimento di Genova.
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