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- Scritto da Pierluigi Patri
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Schettino professore alla Sapienza, tiene una “lezione” su come gestire il panico.
Pil in calo nel secondo trimestre L'Istat decreta la recessione.
Ue: "I dati Pil avranno un impatto negativo sui conti dell'Italia".
... e poi ci sono quellli che dicono (ma lo penseranno davvero?) di sentirsi fieri di essere italiani😱
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- Scritto da Pierluigi Patri
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Il recente gesto di un giocatore del Barcellona ha suscitato un’ondata di consensi e in tantissimi si sono messi a mangiar banane anche durante eventi istituzionali.
Anche a me piacciono le banane. Ma in questi giorni di quel frutto prevale il “gusto” antirazzista.
Si sa che i razzisti sono , per comune definizione politica e giornalistica, imbecilli ed il lancio di banane penso faccia riferimento alle scimmie intendendo in senso figurato coloro che hanno la pelle scura o spiccatamente bruna. Deprecabile, deprecabilissimo.
Preso, però, da un’incertezza interpretativa ho voluto verificare il significato di razzismo tramite un prestigioso vocabolario on line.
Nella definizione vi si legge che “… Più genericam., complesso di manifestazioni o atteggiamenti di intolleranza originati da profondi e radicati pregiudizî sociali ed espressi attraverso forme di disprezzo ed emarginazione nei confronti di individui o gruppi appartenenti a comunità etniche e culturali diverse, spesso ritenute inferiori.”.
Mi pare, quindi, che qualsiasi manifestazione e/o atteggiamento di intolleranza, di odio, di persecuzione verso individui e/o gruppi ritenuti diversi debba essere considerato razzismo.
Nei film, nella letteratura, sui media viene stigmatizzato come intollerabile uccidere un ebreo o schiavizzare un nero.
Giusto.
Però mi sono chiesto perché non susciti altrettanto sdegno e condanna eliminare un borghese o un ricco.
La dittatura fascista o nazionalsocialista sono obbrobriose, quella del proletariato invece no.
Com’è che funziona la discriminazione valutativa? C’è razzismo nel valutare la discriminazione?
Se un Bolscevico elimina un nemico del proletariato -per esempio un borghese- il giudizio storico, in particolare quello politicamente corretto, non lo condanna più di tanto.
Ma se il borghese eliminato fosse un Ebreo di pelle nera come verrebbe giudicato quell’atto?
Verrebbe condannato per 2/3 ed esaltato o, quantomeno, giustificato, per 1/3?
Trovo questa faccenda interessante e gustosa … come una banana.
Appendice : per non sentirmelo remenare con accuse di qualunquismo, revisionismo, giustificazionismo, razzismo mascherato e/o palese rimando il lettore a un articolo pubblicato qualche tempo fa.
Nella tradizione di noi Genovesi, abituati ai rapporti con i Foresti, non c’è spazio per la discriminazione a priori. Incontriamo, osserviamo e valutiamo.
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- Scritto da Pierluigi Patri
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È un quiz a risposta multipla; chi indovina non guadagna niente.
Premessa: c’è il sovraffollamento delle carceri ed un assassino condannato all’ergastolo evade per la seconda volta durante un permesso premio (concesso per buona condotta!).
Domanda: come pensate che gli italiani risolveranno il problema del sovraffollamento carcerario?
- verranno costruite nuove carceri
- verrà introdotta le pena di morte
- verranno rimpatriati i carcerati forestieri
- verrà approvato un indulto o un’amnistia
- verranno depenalizzati i reati
Genovesi e Liguri volete rassegnarvi a vivere in ‘sto sgangherato condominio?
Genovesi e Liguri i politicanti italiani usano roboanti proclami ma si trastullano in un compiacente consociativismo per salvaguardare il loro posto ben retribuito
Genovesi e Liguri se non ci diamo da fare questi politicanti ci faranno affondare
Genovesi e Liguri dobbiamo impegnarci per cambiare Stato
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- Scritto da Luiggi Pariggi
- Categoria: Costume e Società
Rosa, rosae, rosae, rosam, rosa, rosa. Rosae, rosarum, rosis, rosas, rosae, rosis.
Ecco la prima declinazione latina e le sue particolarità. Vi appartengono molti nomi femminili e pochi nomi maschili. Nessun nome neutro.
Dopo innumerevoli anni è ritornata all'ordine del giorno perché ripropone in controluce la vicenda delle "quote rosa".
Il diritto delle donne ad essere, in punto di diritto, rappresentate parimenti ai loro colleghi uomini nel Parlamento italiano. Uno dei tabou forse più coriacei della vita pubblica nostrana. Se è vero, come è vero, che la Camera dei Deputati discutendo della nuova Legge Elettorale ha respinto a maggioranza l'ipotesi dell'alternanza di genere nei listini bloccati e la parità nei posti in lista.
Chiaramente l'immagine dei Parlamentari maschi ne ha patito.
Non si sa se alla base del voto vi sia stato l'effettivo timore di molti uomini di perdere il posto. Quello che sembra è che da parte dei sostenitori delle "quote rosa" si siano utilizzati malamente i principi egualitaristi della democrazia, contribuendo così a trasformare un'evidenza, una necessità, in un'equazione inedita potenzialmente profittevole per tutti coloro che da qui in avanti volessero utilizzare il loro essere minoranza o diversità come concetto mobilizzatore.
Intendo dire che se un partito o un'organizzazione credono nella parità di genere non hanno bisogno di una Legge per realizzarla. Basta che agevolino la partecipazione e l'avanzamento di quei rappresentanti di genere (maschile o femminile a seconda dei casi) meno rappresentati. Ecco lì la parità bella e fatta. Poi, se in un determinato partito capiterà contro ogni volontà che ci siano più attivisti uomini che donne o viceversa vorrà dire che sarà la segreteria di quel movimento a decidere il da farsi. Secondo i propri valori.
Il fatto è che proprio gli effettivi valori democratici presenti in molti partiti sembrano in contrasto con le ipotesi di Legge dagli stessi avanzate.
Come spesso accade in questo strano paese che è l'Italia, la classe politica finisce per formalizzare per Legge evidenze e necessità che quotidianamente non riconosce come tali. Non si sa se per disattenzione, casualità o disinteresse.
In questa contraddizione evidente fra principi informatori e comportamenti pratici, l'avanzamento di una proposta decisa ad imporre una ripartizione equanime dei seggi in Parlamento fra uomini e donne appare più come una dimostrazione rivendicativa che come un principio fondante della democrazia.
Allora, se la questione del sesso degli Angeli diviene una Legge come si potrà un domani negare ad altri principi rivendicativi di avere una norma che ne riconosca una giusta ed equa rappresentanza?
Quale argomento potrà opporre chi vorrà negare un seggio garantito in Parlamento ai credenti di differenti religioni od agli appartenenti ad un particolare gruppo etnico candidati in quanto tali
Perché sposati, divorziati, uniti civilmente di sessi diversi od uguali sì e poligamici per esempio no?
Sia chiaro. Che le donne abbiano e debbano aver pari dignità con i maschi è talmente ovvio che in un Paese moderno non dovrebbe esserci bisogno di una Legge che lo stabilisca.
Nel caso ve ne fosse bisogno allora non è certo mettendo il dito in un ingranaggio delicato come quello della rappresentanza parlamentare che si otterrà la necessaria uguaglianza. Semmai con iniziative che riguardino i diritti reali che interessano una persona in ragione delle sue opinioni, del suo lavoro, della sua appartenenza. Altrimenti si cadrà nei tecnicismi di tipo grammaticale. Ed ad una prima declinazione con le sue particolarità: molti nomi femminili, pochi nomi maschili, nessun nome neutro, corrisponderà una seconda comprendente per lo più nomi maschili e neutri; una terza declinata sia al genere maschile, sia al femminile, sia al neutro; una quarta comprendente sostantivi maschili e femminili, declinati però allo stesso modo; una quinta con un tema specifico, tutti femminili tranne uno. E magari una sesta, che nel mondo latino non c'era ma in quello contemporaneo chissà.
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- Scritto da Pierluigi Patri
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Lo scrivono o lo dicono, talvolta.
Soprattutto in caso di vittorie sportive o per un premio Oscar.
Affari loro se sono orgogliosi di essere italiani.
Di classifiche che sconsigliano tali dichiarazioni di orgoglio ne abbiamo già pubblicate ( Italiani 49esimi , Italiani ultimi ). Ma i motivi di “orgoglio” si rinnovano con puntualità.
Ecco l’ultima occasione su cui gli orgogliosi potranno contare per esserlo vieppiù.
Nella classifica Ue-27 l'Italia è seconda : medaglia di argento!
La medaglia d’oro se l’aggiudica la Bulgaria.
La specialità è il Neet : "Not (engaged) in Education, Employment or Training”.
Individui tra i 15 e i 24 anni non occupati né impegnati in attività di studio o formazione. Forse qualcuno li definirà : senza arte né parte.
Pe niatri saaiéiva a dî génte ch’a no fa ’n belìn.
Sono il 21,2% nella fascia d'età indicata, con le usuali differenze tipiche delle diverse zone della penisola italiana. Come aggiustare la classifica? Presto detto : Piano nazionale Garanzia giovani . Promesso da Letta Enrico verrà realizzato da Renzi Matteo.
Il sistema è sempre il solito : ridistribuire.
Il termine così “crudo” non compare ma come chiamereste la distribuzione di soldi in vari modi e con diverse definizioni?
Quanti soldini ci sono in ballo?
1.500 milioni di euro circa.
567 milioni vengono dall’Unione Europea (tasse prelevate dalle tasche di noi contribuenti e girati alla U.E. dallo stato italiano)
567 milioni vengono dal Fondo sociale europeo (stessa origine, stesso giro)
453 milioni dal co-finanziamento italiano, stimato al 40% (stessa origine ma giro più breve).
Detto in lire fanno quasi 3.000.000.000 di lire.
Dall’articolo si apprendono, inoltre, alcuni dettagli.
- 300.000 (vale a dire 1/3 del totale) di questi individui saranno individuati in Campania e in Sicilia.
- 500 milioni dovrebbero servire per nuove assunzioni corredate di una «dote» specifica da aggiungere a quanto già previsto dal «Pacchetto Giovannini»
- 200 milioni come sconto contributivo a favore dell'apprendistato (anche se non riesco a capire perché gli interessati dovrebbero apprendere ora quello che non hanno appreso a tempo debito)
- 200 milioni al Servizio civile
- 100 milioni riguarderebbero stages, remunerati con 500 euro mensili.
Se non ricordo male già in passato i cosi detti stages avevano ottenuto solo uno scopo: distribuire soldi ad una fetta di chiedenti (di petentes).
Magari vi verrà da pensare che sia in malafede oppure abbia scarsa fiducia nelle istituzioni. La parte finale dell’articolo citato forse non mi dà torto “ … si consideri che i fondi europei destinati alla formazione professionale e all'occupazione durante il periodo 2007 e 2013 per la sola Regione Sicilia ammontavano a 2,1 miliardi di euro (finanziati per metà dal Fondo sociale europeo, e per il resto da Stato e Regione). In quell'intervallo storico, che purtroppo ha coinciso con il tremendo ciclo della doppia recessione, il tasso di disoccupazione giovanile nell'isola è passato dal 37,2% al 53,8%. È la prova che le politiche attive per l'occupazione su certi territorio saranno una sfida molto difficile per un paese, come il nostro, più abituato alla spesa per ammortizzatori sociali.”.
Come andrà a finire con i nostri soldi?
Riusciranno i “nostri” eroi governativi a far sorgere il sol dell’avvenire?
Di certo continueranno a ridistribuire per “comprare” il consenso intanto non ci rimettono niente perché usano i nostri soldi.
… fino a quando i contribuenti non si saranno stufati e si arrabbieranno.
Genovesi e Liguri i nostri soldi vengono sprecati
Genovesi e Liguri i nostri sacrifici vengono presi in giro
Genovesi e Liguri il nostro modo di fare, il rispetto del lavoro, il darsi da fare non albergano nel cervello dei politicanti
Genovesi e Liguri dobbiamo cambiare; non possiamo più proseguire verso il baratro a cui questi politicanti ci stanno portando