Evviva la matematica

Sono partito da un articolo sulle tasse pubblicato nelle “News” di un motore di ricerca e passando da un link all’altro mi sono ritrovato in uno che citava una nota massima simbolo della ribellione dei coloni in America del Nord contro l’Impero britannico.

No Taxation Without Representation

Quindi se vengo tassato voglio essere rappresentato nelle sedi dove si decidono le tasse.
Vale a dire se pago pretendo un servizio.
Poi che il sistema della rappresentanza abbia alcune falle mastodontiche lo dimostra almeno un dato.
L’articolo 67 della costituzione italiana stabilisce che il parlamentare “… esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato.” Vale a dire che viene votato per fare alcune cose ma può farne di completamente diverse.
Comunque facciamo conto che il principio funzioni alla perfezione.

Partendo dalla regola matematica per cui “Il prodotto non cambia invertendo l'ordine dei fattori” ho provato a riscrivere la frase che è risultata :

No Representation Without Taxation.

Mi pare logica : se non pago niente servizio.
Detta così credo abbia un effetto dirompente perché ho l’impressione che moltissimi interessi vengano rappresentati per conto e a beneficio di chi non paga.
Ecco!  È vero, gli evasori sfruttano le risorse e non pagano le tasse!
È un refrain che sta andando molto di moda (ciò non toglie che sia corretto) però nessuno dice che chiunque consuma legalmente risorse, perché i suoi rappresentanti hanno approvato leggi che glielo consentono, senza aver pagato provoca lo stesso danno dell’evasore.

Non sarebbe forse il caso di cominciare a stabilire che chi non paga -in moneta o in lavoro- non ha diritto ad essere rappresentato?

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Una perla … ma cosa dico: un diamante!

Va be’, facciamo una gara e vediamo se saranno più quelli a cui scappa da ridere o vien da piangere.

Grande scalpore per il gesto dell’ombrello che Diego Armando Maradona ha indirizzato ad Equitalia durante l’intervista a “Che tempo che fa” del 20 c.m.
Vigorosa e maschia è stata la reazione della stessa che ha fatto notare come «Con i soldi che Maradona deve allo Stato si potrebbero costruire servizi a favore di tutti, avviare anche un progetto di edilizia sociale, visto che sono quasi 40 milioni di euro».

Orbene Equitalia è una società a totale controllo pubblico (51% Agenzia delle entrate e 49% Inps).

Agenzia delle entrate vuol dire o no stato italiano?
È vero o no che lo stato italiano si è “dimenticato” di esigere 98 miliardi (no, non è un errore di battitura; sono proprio 98 miliardi !) dovuti dalle società che gestiscono le slot?
È vero o non è vero che il parlamento italico ha approvato leggi che hanno ridotto il dovuto a poche centinaia di milioni?

È tutto vero!

Allora, vista la storia dei 98 miliardi, se io fossi il ministro dell'economia e delle finanze al geniale portavoce di Equitalia avrei detto : guarda, lascia perdere Maradona che sui crediti da riscuotere abbiamo il culo un pochettino scoperto. Se spari ‘ste belinate finisce che alla gente gli gira il belino e invece di dare delle micelæ a ‘n agretta viene qui a darcele sul naso.
Ma non sono il ministro.

P.S. Non so se Maradona sia l’evasore di cui dice Equitalia ma mi ha stupito una cosa.
Se Maradona è un evasore come mai il politicamente corretto Fazio Fabio lo ha invitato alla trasmissione, gli ha stretto la mano e lo ha preso sottobraccio? (tempo 1h27’ , guardare per credere).
O Fazio Fabio sa che il suo ospite è innocente oppure si mostra in cordialità con un evasore.
Nel primo caso mi sembra individuo privo di coraggio (accidenti che giri di parole mi tocca fare) perché non difende un innocente.
Nel secondo mi sembra un … Chissà se si può dire : connivente?

P.P.S. E chissà se la signora Littizzetto Luciana, sempre così pronta a fustigare vari personaggi, trarrà dalla sua verve comica lo spunto per “descrivere” il comportamento di chi le ha assicurato un posto fisso (presumo con lauto guadagno) nella trasmissione RAI.
Sì, proprio quella che si fa pagare l’abbonamento per ospitare (gratis?) un evasore.
Evviva l’italia

P.P.P.S. Provo un netto senso di nausea

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Un caffé al bar

 

La Regione Liguria ha pubblicato i nuovi bandi per le Borse di Studio lettere A,B,C, per l’anno 2013-14. A,B,C, sono soltanto le intitolazioni dei diversi modelli di domanda per altrettante richieste di rimborso per le spese scolastiche.
A, per i cosiddetti “contributi volontari”, che poi tanto volontari non sono perchè nonostante sembri che la frequentazione della scuola dell’obbligo ne sia esente gli istituti li chiedono lo stesso; e prova un po’ a non darglieli. Ti dicono di andare ad iscrivere il figlio da un’altra parte.
B, per le spese di trasporto, treno, bus, auto no? perchè no?, mah; gite scolastiche, sostenute nell’arco dell’anno scolastico.
C, acquisto libri di testo.
Poi, il Comune di Genova, attraverso le scuole raccoglie tutte domande e stila una graduatoria ed una volta ricevuti i fondi provvede alle relative assegnazioni attribuite in base all'indice I.S.E.E. dei richiedenti. Chi ha minor reddito ha la precedenza.

Si sa già che, nonostante l’avvio della procedura, per la lettera B non ci sono soldi, per cui tutte queste Borse di Studio non saranno assegnate.
Sembra anche che non sarà pagato il “comodato d’uso di libri”. Cioè il canone aggiuntivo al cosiddetto “contributo volontario” che le scuole richiedono a quegli alunni, i quali, anziché comperarsi i libri di testo se li sono fatti prestare dall’istituto.
Si può provare a chiedere in Regione ma regolarmente ti rimandano al Comune o più direttamente alle scuole. Nel frattempo, la TIA, futura TARES, è in scadenza.
Ora, però, sembra che il Comune di Genova abbia una grossa difficoltà. Uno sproposito di euro di spesa - pare un milione, forse di più, forse di meno, chissà - per coprire i costi della fornitura dell’acqua potabile per i "campi nomadi".
Perchè questo servizio costa, non ci vuole molta fantasia per capire a chi.

Vanno bene i “campi nomadi”. Ma l’acqua bisogna pagarla. Se uno non paga le bollette gli fermano l’auto. Pure ai nomadi dovrebbero farlo. Diritto ad essere nomadi, senz’altro. Ma non è scritto da nessuna parte che per essere nomade devi avere l’auto. Sei un nomade, a piedi, se non paghi l’acqua che consumi.

Ma pensaci un attimo.
Stiamo riflettendo se fare un Comitato. Un Comitato di Genitori e di non pagare più il “contributo volontario”, almeno fino a quando non saranno coperti i nuovi bandi per le Borse di Studio.

Certo si può non condividere.
Ma non può andare avanti cosi, le cose devono cambiare.

No. Queste frasi non sono mie, ma di un signore dall’aspetto curato che sta parlando al cellulare seduto al tavolino d’angolo nel bar in cui mi sono fermato per prendere un caffé.

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  • Sgradevole sorpresa che l'articolo purtroppo descrive in modo solo sommario. Giorni fa il personale del Comune spiegava che aveva dovuto interrompere il servizio di fornitura acqua potabile ad un condominio di San Pierd'Arena perchè indietro con il pagamento delel bollette. Sulla morosità, diceva, ...
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Ma quanto ci costano ‘ste pere?

È noto che da un albero di pere non nascono mele.
Pertanto perche stupirci se “In Italia la corruzione pesa 60 miliardi. È la metà del totale europeo “.
“… Siamo un paese a rischio … poco trasparente e gradito ai malfattori …” scrive l’italico Marco Zatterin ma la gente normale si è accorta già da moltissimo tempo che il sistema è un pochino marcio.
D’altra parte la sostanza originaria è quella che è.
I savoia, delle cui caratteristiche “organolettiche” la storia ci ha fornito ampia documentazione, hanno dato origine al regno d’italia e la sua trasformazione in repubblica non ne ha cambiato la sostanza modificando solo parte degli aspetti formali.

Genovesi, Liguri, finché siamo in tempo andiamocene per conto nostro.
Questi ci rovinano, ci portano al fondo.

Dobbiamo abbandonare l’italia

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Responsabilità e rispetto delle regole

A 15 anni è stata vittima di uno stupro in un hotel di Berlino, dove si trovava in gita scolastica con la sua classe. Ma invece di essere rincuorata e aiutata è stata punita…”. [la notizia]
Punita? Ma che insegnati disumani!
Ragionamento ineluttabilmente italiano.
Con questa considerazione non intendo sostenere che sia stata un’esperienza superabile senza difficoltà ma voglio evidenziare che il pietismo italiano porta a difendere la vittima senza considerarne le responsabilità.
In Francia, evidentemente, le cose funzionano in modo diverso : la studentessa ha trasgredito le disposizioni (divieto di uscire dalla camera dopo le 22 e di consumare alcolici) quindi va punita. Che le sia successo quello che le è capitato non costituisce un’attenuante chè, se avesse rispettato il regolamento, non sarebbe andata incontro alla disavventura.
L’interpretazione italiana, invece, trasuda “umanità”.
La stessa “umanità” che ha ispirato leggi che impediscono la carcerazione dopo una certa età o che non contemplano la volontarietà dell’omicidio per chi ammazza guidando in stato di ebbrezza.
Ma questo perché ci stupisce?
Se pensiamo da dove è nata la Repubblica italiana ci appare tutto un po’ meno misterioso.
La trasformazione da monarchia a repubblica non ne ha modificato la “genetica” un po’ corrotta (nel senso di guasta anche se la corruzione intesa come compra-vendita di favori ne costituisce una diffusa caratteristica).
E la “genetica” savoiarda non è mica cosa da niente.
La ragion di Stato può costringere a comportamenti cinici e, probabilmente, nessuna nazione ne è stata e ne è immune ma il sistematico tradimento della parola data è caratteristica connaturata alla famiglia di cui sopra.
D’altra parte se quelli dalla Francia sono finiti al di qua delle Alpi un motivo ci sarà pure; che siano stati i Francesi ad imbelinarli oltre lo spartiacque o che i “nostri eroi” siano scappati dalla Francia non so dire.
Fatto sta che quei generini ce li siamo trovati tra i piedi.

La parola data cioè il rispetto di una regola, appunto.
Prima Guerra mondiale. Cosa fanno i “nostri eroi”? Aspettano un anno per entrare in guerra e quando lo fanno si alleano con gli ex-nemici combattendo contro gli ex alleati.
Perfettamente italiano.
Non soddisfatti ripetono l’exploit héroïque durante la Seconda Guerra mondiale con la tragica ed imperdonabile aggravante di farlo in corso d’opera. Non solo.

Il re sciaboletta (così definito per la bassezza) scappa nottetempo per passare al nemico, ormai ex-nemico diventato amico.
In seguito ad episodi di rifiuto a combattere manifestatisi tra i soldati nella Prima Guerra mondiale il generale Cadorna, in un suo telegramma del maggio 1916 inviato ad alti ufficiali, scriveva « …fatti oltremodo vergognosi, indegni di un esercito che abbia il culto dell'onore militare. … L'E.V. prenda le più energiche ed estreme misure: faccia fucilare se occorre, immediatamente e senza alcun provvedimento, i colpevoli di così enormi scandali... ».
Allora perché il “nostro eroe”, definito anche "Re soldato", in quanto soldato che fugge davanti al nemico non è stato fucilato?
Perché … poverino, perché … una giustificazione la si trova sempre. Perché … , perché….
Ce n'è sempre uno di motivo per dire poverino.

Ed eccoci tornati all’inizio.
Senso di responsabilità : dato disperso ; rispetto delle regole : dato sconosciuto.
Ed il cerchio si è italianamente chiuso.
Da qui noi partiamo per ricostruire un’etica consona alla nostra Terra.
E con la nostra azione culturale intendiamo ripristinare nella nostra Gente questi due cardini della convivenza civile.
Sarà impresa faticosissima poiché il modo di fare italiano è peggiore dell’umidità che una volta infiltrata lascia i segni per molto tempo.
Potremo, però, contare su linee guida efficaci perché di immediata e pratica, praticissima, applicazione.
Una persona non usa la cintura di sicurezza quando viaggia in auto o non indossa il casco quando guida la moto?
Molto bene.
In caso di incidente le spese per le cure saranno a suo totale carico per non pesare su coloro che rispettano le regole e versano soldi nelle casse della Comunità.
Ma quando avrà finito i soldi? Affari suoi.
Come per la studentessa espulsa : rispettare le regole !

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